Controlli
Migrazione illegale, un 2023 intenso per la dogana Sud
Redazione
un mese fa
L'anno scorso si sono registrati oltre 50mila casi di soggiorni illegali. Gran parte di questi hanno riguardato il nostro Cantone. Luca Cometti, capo Operazioni Dogana Sud dell’UDSC: “Il flusso normale in Ticino è di 800 persone al mese, in alcuni periodi hanno raggiunto quasi i 5000”. Per sensibilizzare sul tema allestita una mostra fotografica al Museo delle dogane di Gandria.

È stato un anno impegnativo alla Dogana Sud di Chiasso. Il fenomeno della migrazione irregolare non ha infatti risparmiato la Svizzera. L’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini nel 2023 ha constatato più di 50mila casi di soggiorni illegali: meno del 2022, ma quasi il triplo rispetto al 2021. Gran parte di questi riguardano il nostro Cantone. "L'anno è iniziato con delle cifre che possiamo definire fisiologiche”, spiega il capo Operazioni Dogana Sud dell’UDSC Luca Cometti. “Parliamo di circa 800-1000 fermi al mese, che per la nostra regione possono essere considerati normali. In seguito allo spostamento delle rotte migratorie, avvenuto a causa di controlli più serrati nella zona balcanica, la classica tratta Mediterranea (in provenienza dall'Africa) è andata a sommarsi a una migrazione più asiatica, con cittadini afghani, che hanno comportato un aumento fino a 5000 fermi al mese a settembre".

Rinforzi alla dogana Sud

Un flusso che lo scorso mese di settembre ha richiesto un aumento del dispositivo alla Dogana Sud. "Già in passato è successo di ricevere rinforzi d'oltre Gottardo per far fronte a dei picchi migratori che non erano prevedibili”, prosegue Cometti. “Fino a qualche anno fa annotavano un'immigrazione prevalentemente di provenienza africana, che era meno consapevole di quella attuale. C'erano migranti che non avevano la piena consapevolezza di dove si trovassero o non conoscevano la differenza tra la Svizzera e la Germania. Oggi notiamo che il processo migratorio è molto più consolidato. Chi arriva al confine Sud sa nella maggior parte dei casi dove vuole andare”.

Una mostra al Museo delle dogane di Gandria

Per sensibilizzare sul tema della migrazione, il cui flusso è attualmente tornato nella norma visto il periodo invernale, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha deciso di mettere in atto diverse azioni di sensibilizzazione per festeggiare i suoi 30 anni di attività. Una di queste ha trovato casa al Museo delle dogane svizzero di Gandria con un’esposizione fotografica. "La mostra è un'occasione per dialogare sul fenomeno internazionale della migrazione illegale”, spiega la capomissione dell’OIM a Berna Berta Fernández-Alfaro. “Leggiamo dei migranti sui giornali, in accezione spesso drammatica, ma sono degli esseri umani in tutto e per tutto. Volevamo mostrare il loro mettersi in gioco, ma anche il loro coraggio: come affrontano il fatto che spesso ci sono percorsi che si rivelano intricati”.