Cantone
Meno due milioni per la pedagogia speciale, ma cosa tagliare?
©Gabriele Putzu
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Daniele Coroneo
16 giorni fa
Tra le misure di risparmio che la maggioranza della Gestione vuole introdurre nel preventivo 2025 c'è un taglio di 2 milioni per la pedagogia speciale. Dove tagliare, però, non viene precisato. E tra gli operatori del settore serpeggia preoccupazione.

Va detto: rispetto all'anno corrente, nel 2025 il Cantone ha previsto di spendere di più per la pedagogia speciale. Nel rapporto firmato ieri, tuttavia, la maggioranza della Gestione, composta da Plr, Centro e Lega, chiede di limitare questo aumento. L'incremento dovrebbe essere contenuto di 2 milioni rispetto ai 6,57 milioni inizialmente previsti. In Ticino, la pedagogia speciale si declina in quelle che una volta erano definite “classi di scuola speciale”, nell'inserimento di allievi con disabilità nelle classi regolari (con insegnanti e operatori speciali annessi), ma anche nella logopedia. Nel messaggio governativo sul preventivo, si legge che l'aumento di spesa nel settore è riconducibile in gran parte al personale (+6,55 milioni) e si spiega con scatti di carriera, aumento degli insegnanti e delle supplenze. Dove andare di preciso a recuperare questi 2 milioni, la maggioranza della Gestione non lo dice. "Se in questo settore la stessa Commissione non ha trovato degli sprechi su cui intervenire, nonostante le diverse audizioni, vuol dire che probabilmente questi sprechi non ci sono", osserva ai nostri microfoni Danilo Forini. Il granconsigliere Ps è pure direttore di ProInfirmis, associazione che segue persone con disabilità. Forini non nasconde la sua preoccupazione. "È un taglio che lederà in maniera importante il futuro di questi bambini".

Bisogni in crescita, spesa in crescita

La pedagogia speciale vede da anni una crescita della spesa, con un tasso di aumento annuo medio del 12,7%. Dai 16 milioni del 2015, si è passati ai 41,8 milioni del 2023. "Per il 2025 si prevede un ulteriore aumento del 6,2%", si legge nel rapporto della maggioranza, che "reputa opportuno e giustificato rallentare questa continua progressione incontrollata della spesa". Negli ultimi anni, tuttavia, i bisogni educativi speciali hanno visto un sensibile aumento in Ticino, anche molto di recente: nelle diverse modalità delle classi speciali, nell’anno 2023-2024 gli allievi sono aumentati di 59 unità; quest’anno, secondo nostre informazioni, di poco meno di 80. "Si parla di bambini con diagnosi di autismo, neurodivergenze, dislessia", completa Forini. "E la Sezione pedagogia speciale è tenuta a intervenire per questi casi". Per il direttore di ProInfirmis, "non rispondere a questo aumento di allievi, significa ridurre la qualità. Se la misura passerà, immagino che il Decs dovrà ridurre il numero di docenti specializzati, aumentare il numero di allievi per classe, ridurre le ore di logopedia, ridurre gli operatori per l'integrazione (che lavorano nelle classi regolari in cui sono presenti allievi con bisogni speciali, ndr), ridurre i sussidi a istituti come l'Otaf, il Canisio o il Loverciano, che si occupano dei casi più difficili".

Ritorno al passato

Nel settore si era tagliato anche con lo scorso preventivo. L’associazione Atgabbes, che segue persone con bisogni educativi speciali e i loro famigliari, teme un ritorno al passato, con passi indietro sul fulcro della pedagogia speciale: la scuola. "La mia impressione è che si stia perdendo la memoria storica", commenta Cosimo Mazzotta, presidente dell'associazione e padre di una giovane disabile. "Quando in Ticino si è cominciato a lavorare sulla pedagogia speciale negli anni Sessanta, non c'era nulla. Non è un caso che si sia iniziato a operare proprio sulla scuola".

Discussioni in corso

Il mondo che gravita attorno alla pedagogia speciale, ora, valuta il da farsi. "Ci stanno chiamando diversi genitori preoccupati e persone che oggi hanno un lavoro e che in passato hanno avuto bisogno di pedagogia speciale", racconta Danilo Forini. "Siamo in contatto con altri enti del settore e stiamo organizzando delle azioni per le prossime settimane".