
Un gruppo di cittadini di Melide ha lanciato un referendum per l'approvazione di una variante di Piano Regolatore che prevede la realizzazione di un porto galleggiante che potrebbe ospitare fino a 120 posti barca, situato nella zona verso il ponte diga vicino all'attracco del battello.
Dito puntato contro il Municipio
Quello che non è andato giù ai cittadini di Melide, si legge nel comunicato stampa inviato alla redazione, è stata la mancanza di una serata pubblica, dove sia gli stessi cittadini sia i proprietari attuali di barche avrebbero potuto esprimersi e chiedere spiegazioni. Secondo i promotori del referendum la variante al momento proposta risulta “sproporzionata e non adeguata all’utilizzo” in quanto vi è un problema di posteggi (già scarsi). A questo si aggiungerebbe un notevole impatto paesaggistico ed ambientale “con il rischio di manipolare ulteriormente il delicato equilibrio del lago, già provato da inquinamenti e microplastiche”.
“A Melide i porti ci sono”
In quel di Melide i porti di certo non mancano, ma “è indispensabile chiarire il fabbisogno effettivo dei posti barca al fine di trovare delle possibili soluzioni di ampliamento senza che sia però necessaria la costruzione di un nuovo porto così progettato”. I referendisti ricordano inoltre che i posti barca sono destinati unicamente ai domiciliati e non sta al comune di Melide costruire un porto regionale, anche perché sono ancora da chiarire i dubbi relativi ai finanziamenti e a chi potrà effettivamente sfruttare quello spazio. Si ricorda inoltre che per poter avere accesso a un posto barca è necessario venir inseriti in un’apposita lista d’attesa, ma che spesso non viene aggiornata con il rischio che il reale numero dei posti disponibili sia sconosciuto.
Necessaria una soluzione equilibrata
L’equilibrio ambientale di Melide, si legge del comunicato, è già fragile e negli ultimi decenni è continuamente messo a dura prova. Per questi motivi una soluzione equilibrata è fondamentale.
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