
L’operazione è scattata questa mattina alle sette. In grande stile. Decine di agenti hanno fatto irruzione al Sixty Nine, in italiano 69, un locale a luci rosse di Chiasso. Perquisiti anche i locali dell’annesso Glamour. L’operazione, coordinata dalla sezione Teseu della polizia cantonale, ha visto la partecipazione di agenti della gendarmeria e della polizia giudiziaria, coadiuvati da uomini delle comunali di Chiasso, Mendrisio e Stabio-Ligornetto. Ma il dato più singolare era la presenza di ispettori delle autorità fiscali federali. Non solo prostituzione illegale, dunque, ma anche l’ipotesi di evasione legata a proventi non dichiarati. Dopo aver perquisito il locale a luci rosse gli agenti si sono spostati in altre zone della città, in particolare in via Favre, dove hanno fatto irruzione in appartamenti affittati a prostitute. Diciotto le donne controllate, diciassette delle quali sono state denunciate per infrazione alla legge sugli stranieri e esercizio illecito della prostituzione. Un via vai che ha coinvolto anche Aldo di Tria un ignaro inquilino di una delle palazzine passate al setaccio. Le prostitute, fa sapere la polizia, sono di varie nazionalità: nove brasiliane, 6 rumene, una russa, una dominicana e un’italiana. Solo una, come detto, era in possesso del permesso per esercitare la prostituzione. Ma l’operazione di oggi avrà, questa volta, anche riflessi fiscali. Guai in vista, dunque, per i gerenti dei locali e dei proprietari degli appartamenti. I federali non scherzano e, al contrario delle autorità fiscali cantonali, hanno un ampio potere inquirente. Insomma, sesso e soldi al centro del blitz di Chiasso. emmebi
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