
#assiemecelafaremo. #ilticinononsiferma. Inizia con questi hashtag il messaggio di vicinanza che il presidente di GastroTicino Massimo Suter ha voluto esprimere ai ristoratori, costretti a chiudere le proprie attività a causa del coronavirus. Una "catastrofe" che Suter definisce "umana, sociale ed economica" poiché dopo il coronavirus "saremo diversi, poche cose rimarranno come prima".
Ma ci sarà spazio per la rinascita, sostiene Suter: "Questa situazione surreale di completa, ma assolutamente condivisibile chiusura dei nostri locali, mette in seria difficoltà molti di noi, che rischiano di veder spegnersi il sogno di una vita, di vedersi tolta l’unica certezza economica e fonte di guadagno! Per queste donne e uomini della ristorazione, per voi cari imprenditori, provo un sentimento forte e profondo che vorrei condividere e farlo diventare ancora una volta veicolo della mia vicinanza: sono #fierodivoi, sono #fierodiessereilvostropresidente".
Per essere vicino ai soci, GastroTicino ha moltiplicato le riunioni e gli sforzi, avanzando richieste a livello comunale, cantonale e federale, nonché aggiornato il suo sito che è diventato il punto di riferimento per la categoria, con decine di contributi, moduli e documenti che affrontano a 360 gradi il complesso dossier legato al Covid-19. "Seguitelo ogni giorno" è l'invito di Suter.
Ora, prosegue il presidente, non è il "tempo delle polemiche, nonostante alcune decisioni discutibili, prese soprattutto oltre San Gottardo", ma "del fare, rimboccarsi le maniche, agire come comunità".
"Siamo convinti che tutti stiano facendo la loro parte, affrontando un momento caratterizzato da poche certezze e tante incognite" conclude Suter, ringraziando il personale impegnato al fronte (medici, personale sanitario, polizia, protezione civile, ecc.) il Governo, le associazioni consorelle, i comuni e gli enti pubblici e turistici con cui si prepara la rinascita. Infine anche i ticinesi: "non dimenticatevi di noi appena tutto sarà finito!"
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