Ticino
Mascherina obbligatoria anche alle medie
La misura entra in vigore il 9 novembre fino alle vacanze natalizie. Il Consiglio di Stato ha chiesto a Berna controlli in entrata e in uscita dall’Italia

Il Consiglio di Stato ha indetto una nuova conferenza stampa per aggiornare sulla situazione epidemiologica in Ticino. Nessuna misure restrittiva in più, come aveva preannunciato Norman Gobbi. Il Governo ha però deciso di introdurre l’obbligo della mascherina anche alle scuole medie. La misura che entrerà in vigore al rientro dalle vacanze (il 9 novembre) “è tesa a contenere il numero dei contagi generati dalla pandemia, aumentando la sicurezza degli allievi per garantire a quest’ultimi la scuola in presenza”, spiegano in una nota.

Per quanto riguarda invece il nuovo Dpcm italiano Norman Gobbi ha spiegato che il Consiglio di Stato ha chiesto a Berna ulteriori controlli per l’entrata e l’uscita dall’Italia. Non sarà possibile fare acquisti e incontrare parenti o amici nelle zone rosse, in questo caso Lombardia e Piemonte, ma sarà possibile transitare (senza però sostare) dalle regioni munendosi di autocertificazione. In caso contrario, le multe potrebbero variare dai 400 ai mille euro. L’appello, in ogni caso, è sempre lo stesso: limitare i contatti ed evitare spostamenti inutili.

15:20 - Fine Conferenza stampa

15:18 - “Che tipo di tempistica vi aspettate? Da domani il lockdown sarà effettivo e Berna quando risponderà? La polizia cantonale potrà fare già dei controlli?”
Gobbi: “Sappiamo che i tempi bernesi non sono sempre rapidi ma chiediamo una reazione rapida per evitare situazioni già presentate a marzo. L’obiettivo è fermare gli spostamenti non motivati. La polizia potrà fare dei controlli se necessario già prima”.

15:16 - “Ha parlato di controlli in dogana, alla frontiera. Soprattutto per i lavoratori transfrontalieri e che tipo di controlli?”
Gobbi: “Il motivo di transito è motivato unicamente da questione lavorative o di studio”.

15:15 - “Al rientro in Ticino sono previste alcune misure?”
Merlani: “Le regioni di confine sono esonerate dalla quarantena al rientro. In ogni caso l’incidenza della malattia nelle regioni interessate è inferiore rispetto alla Svizzera, quindi non rientrerebbero nelle zone a rischio per la Confederazione”.

15:12 - “Frontiere. La spesa sarà vietata, per quanto riguarda gli affetti invece?”
Gobbi: “Il decreto prevede alcune norme ma l’ordinanza del Ministero della Salute ne prevede alcune altre per le regioni rosse. Quindi non si può andare a Como per incontrare la fidanzata ma, se si vuole andare a Firenze sì. Ma bisognerà chiarire cosa bisognerà fare per attraversare le regioni rosse, comunque è necessario chiarire e appellarsi a non muoversi se non necessario. Nelle regioni rosse non ci si può muovere da un comune all’altro per motivi non validi, comunque direi di evitare qualsiasi movimento limitando anche il numero di contatti”.

15:11 - “In Italia si parla di un calcolo di probabilità del picco a fine dicembre. C’è anche in Ticino un calcolo del genere?”
Merlani: “Il Governo ha dato un mandato a uno statistico matematico dell’Usi e le previsioni ci spingono a dire che dobbiamo abbassare la curva e che dobbiamo fare attenzione per far si che il sistema sanitario possa accogliere chi ha bisogno di cure”.

15:05 - “Per l’errore dei laboratori. È possibile sapere quale laboratorio ha fatto l’errore? Sul finire della fase acuta aveva lodato il comportamento dei ticinesi, È da un po’ che questa seconda ondata c’è ed è da un po’ che consigliate di rallentare la mobilità, avete notato un numero inferiore di contatti per persona positiva?”
Merlani: “L’informazione deve passare sempre comunque perché non è abbastanza. Il parametro RT dipende da quante persone si incontrano, però finché R rimane sopra 1 significa che una persona ne infetta più di una. Oggi siamo a 1,4 e questo dipende dalla mobilità delle persone, se io non vado a fare l’aperitivo e incontro solo il collega o solo mia moglie ne infetto forse uno. Chiaramente non siamo più come prima quando le discoteche erano aperte, i numeri attuali sono anche scesi perché le attività stanno calando. Il numero scende e ribadisco che la mobilità è scesa, le persone prima che entri in vigore una misura del Governo riducono gli spostamenti. Per quanto riguarda il laboratorio: le persone interessate sanno qual è. Chi è sintomatico resta a casa a prescindere, se non sto bene e se ho dei sintomi sto a casa. Il buon senso comunque dice che anche se si ha un test negativo bisogna stare a casa se si hanno sintomi. Il numero di test che facciamo sono elevati, non esiste un’attività umana senza errori. Ci sono tutti i protocolli, le attenzioni e le doppie attenzioni”.

15:05 - Domande

14:59 - Situazione totalmente differente rispetto a settembre
Merlani: “Durante il weekend il numero di test sono un po’ meno. La percentuale di test ora supera il 30%. Rispetto a settembre ora è una situazione epidemiologica totalmente differente. Adesso con il tracciamento siamo praticamente a giorno, questo grazie all’aiuto della protezione civile e degli aspiranti di polizia. È fondamentale che però le persone positive siano in quarantena e comincino a contattare i contatti stretti in attesa che vengano contattati dal contact tracing, io chiedo alla popolazione un po’ di pazienza. Siamo in una situazione totalmente straordinaria, la crisi è a livello globale ed è normale che anche da noi ci siano alcune difficoltà. La scuola non è il motore principale dell’epidemia, i bambini non sono a rischio però hanno molti contatti e quindi la nostra attenzione è particolare nella scuola”.

14:52 - Situazione in Ticino
Merlani: “Oggi purtroppo abbiamo avuto un nuovo record di contagi. Queste persone sono già infettate, potrebbero presentare delle complicazioni e le probabilità di complicazioni dipendono da vari fattori. I nuovi ricoveri sono 29, le persone in terapia intensiva sono 18. Se la crescita continua ad essere al numero di 29 al giorno rischieremmo di arrivare vicino alla soglia del dolore del sistema ospedaliero. Evitiamo di vedere persone a rischio, siamo tutti stanchi. Non possiamo aspettare di trasferire il problema sanitario, ma non possiamo attenderci una flessibilità estrema”.

14:47 - Situazione critica in Svizzera
Merlani: “Adesso l’andamento che stiamo seguendo in tutta la Svizzera è questo raddoppio dei casi ogni settimana. La settimana 44 è ulteriormente cresciuta ma non è un vero e proprio raddoppio, ma questa non è una buona notizia. Significa che abbiamo toccato i limiti dei laboratori della Confederazione, più di così non potremmo mai fare, è un picco artificioso. Il raddoppio vale anche per i decessi e l’andamento è lo stesso della prima ondata. Per quanto riguarda il tracciamento: all’inizio c’era per un caso positivo 4 o 5 persone in quarantena. Ora il numero di isolamento corrisponde al numero delle quarantene e questo è espressione del fatto che le persone incontrano meno persone ma è anche segnale che le capacità del contact tracing stanno arrivando al limite, in molti cantoni si informa il caso indice ed è poi questo che deve contattare gli altri”.

14:43 - Mascherine obbligatorie
Bertoli: “Le mascherine sono obbligatorie all’esterno e all’interno della scuola. Il nostro obiettivo è quello di continuare con la scuola in presenza e ricordo che nessun cantone svizzero ha pensato di immaginare il proprio modello e nessun paese, salvo l’Italia, ha deciso di andare in modalità di insegnamento a distanza (a parte l’Università). È determinante continuare in presenza perché per i ragazzi questa è l’unica scuola che può funzionare, siamo ancora all’inizio dell’anno scolastico e dobbiamo andare avanti pezzo per pezzo per fare in modo che le cose funzionino. Io faccio appello al comportamento fuori dalla scuola, a casa, nei tragitti, negli incontri sono importanti per evitare che il contagio si diffondi. Con la buona volontà di tutti si potrà continuare la scuola in presenza, le nuove generazioni non possono avere un buco formativo a causa di questa pandemia”.

14:40 - Mascherine alle medie fino alle vacanze natalizie
Bertoli: “I piani di protezione hanno funzionato bene e si sono adattati alla realtà locali ma nelle ultime settimane abbiamo notato un aumeto delle assenze e delle quarantene di classe. In questo senso, soprattutto per ridurre il numero delle persone in quarantena, è stato deciso dal Consiglio di stato di introdurre la mascherina dal 9 novembre fino alle vacanze natalizie anche alle medie”.

14:37 - Seconda ondata
Gobbi: “Gli esperti ci confermano che dovremmo abituarci a un andamento a ondate. Il Consiglio di Stato invita quindi a comportarsi in modo coscienzoso facendo attenzione a non inciampare in qualche ostacolo. Stringiamo i denti ora che la fatica si fa sentire e aiutiamo chi è in difficoltà. Vi chiediamo di fare tutto il possibile per proteggere le persone vulnerabili vicino a noi e a questo proposito il Governo ringrazia chi si impegna per la popolazione. Le scelte giuste proteggono noi, i nostri cari e la nostra comunità”.

14:35 - Situazione in Italia
Gobbi: “La Lombardia e il Piemonte sono in zona rossa e questo fatto avrà conseguenze dirette anche per il nostro cantone. Non sarà più possibile recarsi nelle regioni per incontrare amici o per fare la spesa, ad ogni modo per chi viaggerà all’interno delle zone rosse sarà necessaria l’autocertificazione. Il Consiglio di Stato osserva attentamente la situazione, e per questo abbiamo chiesto al Consiglio federale misure di controllo alla frontiera per rendere più efficace il dispositivo imposto in Italia. Il Corpo federale delle guardie di confine dovrebbe assicurare una presenza alla frontiera e il Consiglio di Stato ha dato la propria possibilità a controllare i confini come già facemmo a marzo con la Polizia”.

14:33 - “Comprendiamo la stanchezza”
Gobbi: “Comprendiamo la stanchezza di ognuno di voi. Fin dalla scorsa primavera il Consiglio di Stato ha tenuto un approccio equilibrato e coerente. Il Governo continuerà ad agire con misure tempestive, proporzionate e graduali, tenenendo conto i risvolti psicologici di questa grande sfida. La situazione in Ticino rimane seria ma è ancora sotto controllo, fra qualche giorno potremmo capire se le misure adottate dal Consiglio federale hanno avuto un riscontro positivo. In ogni caso, considerata la situazione nei cantoni romandi il Ticino è pronto a sostenerli.

14:30 - Previsto l’inizio della Conferenza stampa

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