Ticino
Malumore all’Usi, “studenti in quarantena discriminati”
© CdT/ Chiara Zocchetti
© CdT/ Chiara Zocchetti
Redazione
2 anni fa
Chi è costretto a casa per il Covid non avrà alcun modo di affrontare l’imminente sessione invernale

Tra una settimana, il 10 gennaio, all’Usi di Lugano inizierà la sessione invernale di esami, organizzata al 100% in presenza. Una sessione che, secondo la testimonianza di un lettore di Ticinonews, potrebbe causare diverse problematiche ad alcuni studenti.

“Qualora qualcuno dovesse risultare positivo o in quarantena, non avrà alcun modo di fare l’esame o di recuperarlo prima della sessione di settembre, mettendo in grave difficoltà chi ha poco tempo per finire gli studi o per iniziare un semestre all’estero”, si legge in una lettera inviata dal lettore alla redazione. “Non è stata data la possibilità di fare gli esami online qualora si risultasse positivi, cosa che in molte altre realtà accademiche è garantita”. Gli studenti non chiedono e non vogliono fare una sessione online “perché più facile, come detto da molti, vogliono farla in presenza, ma non vogliono assolutamente essere discriminati dal punto di vista accademico se prendono il Covid”.

Bisogna considerare inoltre la questione sanitaria: “i positivi sono ovunque e riunire centinaia di studenti è oggettivamente una follia”, prosegue la lettera, “considerando che molti rientrano dalle vacanze trascorse all’estero”. L’USI non ha diramato nessun avviso circa misure sanitarie accresciute, come più distanziamento o altro, come annunciato per esempio dall’Università di Ginevra, ma “si è limitata ad annunciare di portare un certificato covid 3G. Il rischio concreto è che alcuni studenti irresponsabili possano ignorare dei sintomi per timore di non poter presenziare alla sessione, o peggio di presentarsi a fare gli esami pur essendo positivi, mettendo in grave rischio tutti gli altri partecipanti”.

C’è un grande malumore, insomma, e non solo da parte degli studenti. “Anche alcuni docenti sono contrari ai metodi di questa sessione. Nessuna critica da parte degli studenti è stata accettata, e a questo punto credo che salvo nuove disposizioni del consiglio federale si andrà verso una sessione al 100% in presenza. Assolutamente incoerente se consideriamo che durante le precedenti sessioni di giugno e settembre 2021 si erano svolti solo esami online, quando c’erano zero casi al giorno e gli ospedali erano vuoti”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata