Ticino
Lupo, Zanetti: “Dove vi sono dei branchi problematici, questi andrebbero eliminati”
Redazione
3 giorni fa
La presenza del grande predatore in Ticino è stata una delle questioni affrontate oggi in occasione dell’assemblea dell’Associazione Patriziale Ticinese. Il presidente: “Chiediamo di mettere in atto tutte le misure per poter continuare a operare come abbiamo fatto negli ultimi anni”.

L’alluvione in Vallemaggia, la presenza del lupo sugli alpeggi, ma anche la frana che ha sepolto il villaggio di Blatten. Sono alcuni dei temi toccati oggi all’assemblea dell’Associazione Patriziale Ticinese, che ha contato la presenza di oltre 250 persone tra invitati e delegati. E proprio le immagini del villaggio vallesano sepolto da roccia, fango e ghiaccio non potevano che essere ricordate in occasione dell’incontro odierno tenutosi a Olivone; la Federazione elvetica dei patriziati sta infatti muovendo alcuni passi per la zona disastrata e per la ricostruzione auspicata dal sindaco di Blatten, che è anche presidente del relativo patriziato.

I danni in Vallemaggia

Ma questa mattina è stata ricordata anche la situazione drammatica vissuta dagli enti della Vallemaggia la scorsa estate. Enti per i quali i membri dell’associazione si sono mossi con aiuti, finanziari e non. “I danni sono stati veramente ingenti, soprattutto in alcuni patriziati”, spiega a Ticinonews il vicepresidente Athos Tami. “C’è stato sì il momento della messa in sicurezza, ma adesso vi è quello della progettazione, e quindi di raccolta fondi per ripristinare quanto era stato fatto prima”. Al momento, nello specifico, “si sta anche aspettando la fase politica per poter avere gli aiuti necessari a risanare ciò che è andato distrutto”.

Calamità naturali e cambiamento climatico

In Ticino, i patriziati si occupano dal 70% del territorio cantonale. Un lavoro che, negli ultimi anni, è diventato sempre più impegnativo. “Dobbiamo confrontarci con le calamità naturali e con il cambiamento climatico, che favorisce tutto ciò che non dovrebbe succedere”, prosegue Tami. “Anche l’avanzamento del bosco non aiuta. Ogni patriziato è quindi chiamato, di anno in anno, a intervenire sempre di più per sanare o per prevenire qualche disastro”.

La questione del lupo

Alle difficoltà sopracitate si aggiunge la presenza del lupo, predatore contro il quale gli alpeggi non sono sufficientemente tutelati, a detta dell’associazione, che oggi ha approvato una risoluzione all’indirizzo del Consiglio di Stato. “Visto che siamo proprietari della maggior parte degli alpeggi ticinesi, abbiamo investito decine e decine di milioni per migliorarli e renderli conformi alle normative cantonali”, rileva il presidente dell’ALPA Tiziano Zanetti. “La presenza di questo predatore inficia il lavoro fatto e la situazione è abbastanza grave attualmente. Chiediamo quindi di mettere in atto tutte le misure per poter continuare a operare come abbiamo fatto negli ultimi anni”. Ad esempio “dove vi sono dei branchi problematici, questi vanno eliminati. Punto. Come è stato fatto in altri cantoni”. Secondo ALPA, negli ultimi 12 anni circa una cinquantina dei 145 alpeggi caricati a ovini e caprini sono stati abbandonati.

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