Ticino
Lupi, “non abbandonare gli agricoltori”
Redazione
3 anni fa
Il Ppd Distretto di Leventina, Blenio e Mendrisiotto chiedono al Consiglio di Stato di agire per la salvaguardia del settore primario

“Il Governo deve intervenire in modo incisivo per risolvere la problematica del lupo in Ticino”. A dirlo il Ppd del Distretto di Leventina, Blenio e Mendrisiotto in una presa di posizione inoltrata al Consiglio di Stato. In questi decenni il settore primario nel nostro Cantone – spiegano – ha subito una grande e radicale trasformazione. “Il numero di aziende agricole è drasticamente calato e di conseguenza pure gli addetti in questo tradizionale settore economico”.

“Condizioni non favorevoli”
Tuttavia, allo stesso tempo, “si è assistito ad un ammodernamento delle aziende agricole rimaste attive e ad un generale ricambio generazionale”. Molti giovani, malgrado le difficoltà e le incognite, hanno scelto di costruire il proprio futuro nell’agricoltura andando a creare importanti realtà all’avanguardia e che rispondono a molteplici bisogni del nostro Paese. “Essi non garantiscono solo la produzione alimentare locale (e sappiamo ora quanto sia importante in caso di crisi globale), ma valorizzano i prodotti regionali, curano il territorio sia al piano che nelle località più discoste, offrono posti di apprendistato e di lavoro sia stagionali che duraturi e sono i custodi di una cultura contadina che è radicata nel nostro DNA cantonale”, sottolineano. La loro scelta professionale si scontra da sempre con delle “condizioni quadro per nulla favorevoli”. Tra le certezze degli agricoltori “vi era fino a pochi anni fa la libera disposizione dei pascoli alpini caricati da secoli dai contadini e che hanno permesso ad intere generazioni di sopravvivere”.

“Non abbandonare gli agricoltori”
Ora, con l’imperante e veloce “diffusione di branchi di lupi alle nostre latitudini, anche questa sicurezza viene meno e a poche settimane dal carico degli alpeggi serpeggia tra i contadini il reale timore di veder i propri capi vittima degli attacchi dei lupi con conseguenti gravi perdite che minacciano l’esistenza stessa di diverse aziende agricole”, spiegano. Inoltre, con l’uccisione di dieci agnelli e tre pecore a Novazzano avvenuta poche settimane fa, anche “le realtà contadine più a sud non vengono risparmiate”. Per questo, concludono, “è quindi ora di agire in tutto il Cantone per non abbandonare gli agricoltori in un momento già difficoltoso e reso ancor più amaro dalla presenza sempre più frequente del lupo”.

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