Ticino
Lugano Region: "Non possiamo mettere tutti d'accordo"
Lugano Region: "Non possiamo mettere tutti d'accordo"
Lugano Region: "Non possiamo mettere tutti d'accordo"
Redazione
7 anni fa
L'Ente turistico del Luganese risponde alle critiche che alcuni albergatori del Malcantone hanno mosso al sito Internet

"Le scelte della nuova immagine della regione non possono mettere d'accordo tutti". Risponde così l'Ente turistico del Luganese alle critiche mosse da un gruppo di albergatori malcantonesi (vedi correlati) che, in una lettera indirizzata al direttore Alessandro Stella, ha reso noto di aver sospeso il pagamento della tassa di soggiorno finché il sito non verrà completamente rinnovato. Tra le lamentele degli operatori, il fatto che non si capisca che si tratta del sito della regione; che le immagini siano "fuorvianti" e che quelle che raffigurano le donne diano fastidio".

"Desideriamo puntualizzare che il sito Internet di Lugano Region è stato creato sulla base delle linee guida del nuovo brand in vigore dallo scorso febbraio - si legge nella presa di posizione dell'ente turistico - che comprende anche l'adattamento visivo per gli smartphone e i tablet. Capiamo che le scelte della nuova immagine della regione non possono mettere d'accordo tutti. Infatti, grazie anche ai vari riscontri ricevuti dai diversi partners turistici, il sito Internet e i prospetti cartacei vengono adattati progressivamente sia nel contenuto che nella navigazione, arricchendoli con fotografie e informazioni aggiornate costantemente dove è possibile". Non una parola, quindi, sulle criticità. "Risponderemo direttamente ai firmatari", fanno sapere dall'Ente.

Quella che arriva dal Malcantone, ricorda il Corriere del Ticino, non è che l'ultima goccia del mare di polemiche che da febbraio - quando è stato presentato il nuovo brand - ha travolto Lugano Region. La polemica sul logo e la relativa accusa di plagio si erano protratte per settimane e il sito Internet era già stato criticato per l'artificiosità delle immagini e l'uso di cliché.

Maggiori dettagli nell'edizione odierna del Corriere del Ticino

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