Ticino
Lugano: 4 casi di bullismo alle elementari
Redazione
11 anni fa
Lo afferma il Municipio, invitando a non fare di ogni erba un fascio. "Già in passato vi erano forme di mortificazione, ma venivano taciute"

Scuole sorvegliate da agenti per tenere a bada le escandescenze di genitori troppo turbolenti. Il fenomeno era emerso nel dicembre scorso, almeno per quanto riguarda la Città di Lugano, in seguito ad un'interrogazione di Francesca Bordoni Brooks (PPD).

Il Municipio precisava allora che in tre occasioni, due a Molino Nuovo, una a Barbengo, era stato necessario far presidiare la scuola da agenti di sicurezza in quanto dei genitori avevano oltrepassato i limiti della decenza, sbraitando contro gli insegnanti dei loro figli.

Ne nacque poi una diatriba tra uno dei genitori in questione, definita "mamma turbolenta", e le altre mamme, le quali tentavano di ridimensionare l'allarmismo su un presunto clima di tensione alle elementari di Molino Nuovo. "La scuola è tranquilla" dichiaravano queste ultime.

Per chiarire meglio la situazione, il consigliere comunale Daniele Casalini (Lega) aveva allora presentato una nuova interrogazione sul tema, dal titolo "Scuola pubblica sotto controllo?".

E negli scorsi giorni il Municipio ha risposto all'esponente leghista.

Iniziando con una premessa. "In questi ultimi anni si sente sovente parlare di episodi di bullismo" scrive il Municipio nella sua risposta a Casalini. "Purtroppo, come troppo spesso accade in un contesto sociale che tende a privilegiare la superficialità rispetto all'approfondimento, si finisce di fare di tutt'erbe un fascio, ponendo distrattamente etichette che spesso risultano improprie. Anche il bullismo non sfugge a questo fenomeno "modaiolo": azioni quantunque deplorevoli (sia chiaro) vengono a volte classificate come atti di bullismo anche se poco hanno a vedere con questo preoccupante fenomeno."

Fatta questa premessa, il Municipio afferma che negli ultimi quattro anni nell'Istituto scolastico comunale di Lugano si sono verificati 4 casi di vero bullismo, 3 dei quali dopo il termine delle lezioni e durante il sabato o la domenica. Uno di questi casi, sottolinea l'Esecutivo, si è prodotto attraverso le nuove tecnologie.

"In tutte queste situazioni" spiega il Municipio "la Scuola ha messo in campo dei percorsi educativi trovando, è bene dirlo, una buona collaborazione con le rispettive famiglie; il fatto che in genere questi episodi si verificano al di fuori delle mura scolastiche, non pare a mente nostra una buona giustificazione per non assumere un ruolo attivo e propositivo nei confronti degli attori di queste gesta."

"Il numero limitato di episodi di bullismo non illuda" prosegue l'Esecutivo. "Esso è fortemente condizionato dalla fascia di età dei nostri alunni (da 3 a 11 anni). Sicuramente diverso il riscontro quantitativo nei settori scolastici successivi, Scuole Medie, Scuole Medie superiori, Scuole Professionali."

A titolo abbondanziale, il Municipio tiene a sottolineare come in passato vi fossero "forme di pressione psicologica e/o di mortificazione dell'individuo tutto sommato tollerati dal contesto sociale di allora, che oggidì potrebbero benissimo essere collocate come derive del bullismo: parliamo, ad esempio, dei rituali di iniziazione assai frequenti in un passato non troppo remoto anche a Lugano. Le bande di quartiere ne sono un buon esempio: l'entrata nel gruppo avveniva di regola dopo aver superato svariate prove che rappresentavano, non di rado, delle vere e proprie umiliazioni inflitte dai "reggenti" del gruppo, che si assicuravano in questo modo il mantenimento della leadership. Oggi si parlerebbe di "bullismo di inclusione"  e al silenzio condiviso di allora si contrapporrebbe il rumore mediatico di oggigiorno. E questo senza voler dare connotazioni positive o negative al contesto di allora."

Il Municipio, poi, ribadisce di considerare l'azione educativa e di mediazione promossa dalla Comunità scolastica "generalmente efficace e produttiva", portando di regola gli attori ad adeguate convergenze. "Questo non significa", come nel caso della mamma di Molino Nuovo, "che in casi isolati possano persistere visioni soggettive."

Infine l'Esecutivo dichiara di voler mantenere anche in futuro la linea che prevede interventi del personale di sicurezza, sempre concordati con i responsabili della Polizia comunale, "a fronte di atteggiamenti inaccettabili in un contesto scolastico." Anche se per combattere il bullismo, conclude il Municipio, lo strumento migliore resta la prevenzione. E negli istituti comunali se ne fa tanta, sotto varie forme.

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