
È notizia di ieri: il Consiglio degli Stati, nove mesi dopo il Nazionale, ha approvato l'idea di imporre un'aliquota ridotta - 2,5% invece del 7,7% - a tamponi e assorbenti. Una notizia accolta favorevolmente anche in Ticino. “Sono molto contenta di questa decisione”, spiega a Ticinonews Laura Guscetti, membro di comitato della Gioventù Socialista. “È sicuramente un passo avanti verso la parità di genere, dato che verrà tolto un peso dalle spalle delle donne, le quali ancora oggi guadagnano in media meno degli uomini”.
Una questione già trattata in Gran Consiglio
Il tema era stato affrontato recentemente anche in Gran Consiglio, con una mozione che chiedeva la gratuità degli assorbenti a scuola. Già allora la deputata UDC Lara Filippini aveva espresso la propria contrarietà in maniera inusuale. “Due pacchi di normali assorbenti, fruibili da qualsiasi donna, possono costare tra i due e i tre franchi, meno di in un caffè”, rimarca Filippini. “Ci sono poi i dispositivi riutilizzabili, che possono durare anni”. Secondo la granconsigliera non ci si può neppure appellare al fatto che le donne non abbiano scelto di avere le mestruazioni, poiché “neppure gli uomini hanno chiesto di avere la barba, eppure nessuno va a chiedere una “razor tax”.
Il progetto pilota che ha coinvolto alcune scuole ticinesi
Con questa riduzione dell’iva la Confederazione prevede un calo delle entrate di circa 5 milioni di franchi. L’organizzazione etampax, che si è battuta per la riduzione, è soddisfatta, ma adesso punta ai prodotti mestruali gratuiti. Una realtà già presente in diverse città del mondo, ma anche in alcune scuole ticinesi, grazie proprio a un progetto pilota della GISO. “Il Governo ha deciso di lanciare questo progetto e di mettere a disposizione di chi ne ha necessità dei distributori di prodotti igienici in alcuni istituti”, riprende Guscetti. “Per noi rappresenta un primo tassello per il nostro scopo, ovvero quello di mettere a disposizione di tutte le persone che ne hanno bisogno i prodotti igienici”.