
"La risposta del Consiglio di Stato è fondata su informazioni scorrette". È questo il commento dell'avvocato del chirurgo della mano licenziato dall'Eoc, a seguito di quanto spiegato dal Governo nella risposta all'interrogazione firmata dai deputati MpS Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi. "Dagli atti personali del mio mandante", scrive il legale, "non emerge nessun errore medico intercorso, tantomeno rimproveri, richiami o quant’altro”. Lo specialista, ricordiamo, sarebbe stato allontanato dall'Ente a seguito di un rapporto indirizzato alla direzione dell'Eoc, in cui denunciava gravi errori e danni ai pazienti. Un rapporto che "viene banalizzato dall'Esecutivo, che parla di una singola pagina di 27 righe, quando in realtà si tratta di una ricerca seria e approfondita che il mio mandante ha svolto per sensibilizzare i suoi superiori su una problematica che ha potuto analizzare durante i suoi 25 anni di professione (di cui 14 al Civico di Lugano)".
"Cosa ha fatto De Rosa?"
A questo, continua a scrivere l'avvocato, si aggiunge un quesito: sapere come e se Raffaele De Rosa abbia interagito per il testo della risposta all'atto parlamentare. "In qualità di membro del CdA dell'Ente ospedaliero cantonale, il consigliere di Stato non è solo coinvolto nella pratica giudiziaria di licenziamento abusivo, ma tiene anche delle specifiche responsabilità personali ex lege, rimanendo quindi direttamente coinvolto nella vicenda in essere".
I dubbi del Governo
L'Eoc, ricordiamo, sul caso aveva preso posizione a inizio maggio, affermando che "la disdetta è avvenuta per ragioni non legate al contenuto del rapporto". Datata 18 giugno, invece, la risposta del Consiglio di Stato, che scrive come il rapporto "riportava l’asserita presenza di 503 eventi avversi su un totale di 147 pazienti considerati. Già una tale proporzione – più di tre eventi con danno per ogni paziente considerato – solleva importanti dubbi sulla comprensione, da parte del segnalante, del concetto stesso di evento avverso". Precisando inoltre che "un evento avverso è definito come un episodio inatteso che comporta un danno non intenzionale al paziente, associato alle cure prestate e non derivante dalla patologia di base. È fondamentale distinguere tra eventi realmente dannosi (eventi avversi), eventi potenzialmente dannosi senza conseguenze per il paziente e deviazioni procedurali prive di impatto clinico". Esempi tipici di eventi avversi "possono essere la somministrazione errata di un farmaco con conseguenze cliniche, un ritardo diagnostico che comporta un peggioramento dello stato di salute del paziente o un errore nella procedura chirurgica che comporta un danno al paziente".
Le tempistiche
Entrando nel merito del licenziamento, scriveva ancora l'Esecutivo cantonale, "va sottolineato che sul caso è pendente una proceduta civile in Pretura", ma per quanto si può rivelare, "la decisione di rescissione del contratto è avvenuta nel mese di febbraio 2024 e comunicata al rappresentante dell’interessato nel mese di marzo 2024, mentre la consegna del 'rapporto' in seno ad Eoc si è verificata l’8 aprile 2024". A tal proposito, però, l'avvocato precisa che "la disdetta cautelativa data del 28 maggio 2024, con termine per il 31 maggio 2025".
