Lugano
Lettera "pro-pal" dei docenti di Viganello, il Municipio: "La scuola deve restare imparziale"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
9 ore fa
Il Municipio di Lugano, rispondendo a un'interrogazione sul tema, precisa di aver agito non per limitare la libertà di espressione degli insegnanti quali cittadini, "ma per chiarire i margini entro cui un collegio docente può pronunciarsi pubblicamente su determinati temi".

Il Municipio di Lugano è tornato sulla lettera in favore del popolo palestinese diffusa dai docenti delle Scuola Media di Viganello lo scorso 29 settembre. Lettera a seguito della quale l’Esecutivo ha manifestato "delle riserve". Tale presa di posizione – scrive oggi il Municipio rispondendo a un’interrogazione di esponenti di diversi partiti – “non intendeva tanto contestare i contenuti espressi, quanto rilevare l’inopportunità che il collegio docenti intervenga, nell’ambito delle attività scolastiche e istituzionali, su temi di politica internazionale complessi e potenzialmente divisivi”. Le scuole “devono infatti preservare un ruolo imparziale e neutrale, promuovendo dialogo e rispetto reciproco, senza schierarsi su questioni che possono generare incomprensioni all’interno della comunità”.

"Chiarire i margini entro cui un collegio docente può pronunciarsi"

Il Municipio precisa anche di aver interpellato il Consiglio di Stato (con una lettera inviata al DECS, ndr) non per limitare la libertà di opinione o di espressione degli insegnanti quali cittadini, "ma per chiarire i margini entro cui un collegio docente può pronunciarsi pubblicamente a nome dell’istituzione scolastica su temi che non rientrano nella sfera delle competenze dell’autorità scolastica e che presentano una forte rilevanza geopolitica e diplomatica”.

"Comunicazione opportuna"

In conclusione, alla domanda se – tenuto conto anche dei molti pareri critici apparsi nelle scorse settimane – il Municipio resta convinto che la sua lettera sia stata appropriata, l’Esecutivo risponde di ritenere che la comunicazione del 9 ottobre “sia stata opportuna rispetto agli obiettivi perseguiti, pur riconoscendo che il tema è complesso e sensibile, e che il tono della comunicazione ha potuto generare, in parte del gruppo di docenti, la percezione di un giudizio sulle intenzioni o sui valori etici che animavano la loro lettera”.

 

 

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