
Torna a far parlare la politica la presa di posizione dei docenti della Scuola media di Viganello. Un’interrogazione da parte di esponenti di diversi partiti (Verdi e Indipendenti, PLR, Verdi Liberali, La Sinistra, Il Centro, Più Donne) è stata infatti presentata al Municipio di Lugano. Il collegio dei docenti della Sme della scuola del Luganese aveva infatti sollecitato il 12 settembre l'Esecutivo della Città inoltrando una richiesta di presa di posizione sui fatti che stanno accadendo nella Striscia di Gaza. Il Municipio aveva poi risposto con una missiva consegnata al DECS ritenendo “fuori luogo” la richiesta e che “le scuole devono mantenere un ruolo imparziale e neutrale”.
L'interrogazione
Un gruppo di Consiglieri comunali ha così interrogato il Municipio non sull’interpretazione e sulla condivisione del messaggio dei docenti, ma sul fatto di “ritenere la comunicazione dei docenti di Viganello «fuori luogo nell’ambito delle attività scolastiche». Come se un gruppo di docenti -proseguono i Consiglieri comunali- non potesse prendere posizione pubblicamente su un tema tanto grave e attuale come l’annientamento diretto e indiretto di un’intera popolazione”. Nell’atto si paragona “con le debite proporzioni” i fatti accaduti alle nostre latitudini con “clima di imbavagliamento delle libere opinioni nel sistema scolastico che vediamo crescere negli Stati Uniti”, si legge. “Farsi un’opinione, esprimerla, confrontarsi apertamente: non dovrebbe essere qualcosa di connaturato alla funzione di chi, come fanno notare i docenti stessi, ha «il dovere di educare le giovani generazioni ai princìpi più autentici della democrazia, alla ricerca e alla costruzione di un bene comune, al senso di giustizia e verità, nella strenua difesa dei diritti umani»”, affermano i firmatari.
Le domande
L’interrogazione, avanzata da Danilo Baratti (Verdi e Indipendenti), Carola Barchi (PLR), Sara Beretta-Piccoli (Verdi liberali), Edoardo Cappelletti (La Sinistra), Federica Colombo (Il Centro), Tamara Merlo (Più Donne), Luisa Orelli (Verdi e Indipendenti), Nina Pusterla (La Sinistra), chiede dunque:
1. Davvero il Municipio, al di là delle differenze formali, ritiene fondamentalmente diversi lo spirito e gli intendimenti che hanno ispirato la sua posizione pubblica in maggio e quella dei docenti di Viganello?
2. Il Municipio di Lugano ha interpellato il Consiglio di Stato perché ritiene che i collegi dei docenti non si debbano esprimere pubblicamente su fondamentali questioni di società come la palese, ripetuta, abnorme violazione del diritto umanitario internazionale che si è vista (e ancora si vede) nella striscia di Gaza?
3. Tenuto conto anche dei molti pareri critici apparsi nelle scorse settimane, il Municipio resta convinto che la sua lettera sia stata – politicamente, culturalmente, istituzionalmente – opportuna?
