Ticino
Le femministe: “La Polizia dà consigli scandalosi”
Foto CdT
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Filippo Suessli
3 anni fa
Il collettivo femminista Io L’8 Ogni Giorno attacca la pagina di prevenzione della violenza sessuale della Polizia cantonale: “Approccio sbagliato e scandaloso”

La Polizia cantonale ha una pagina web dedicate ai reati sessuali, dove, tra l’altro, vi sono dei consigli alle donne, eccone alcuni: “Di notte non girate sole”, “non date troppa confidenza agli sconosciuti”, “evitate di fare autostop”, “evitate i luoghi bui”, “spendete qualche soldo per un taxi”. Inoltre si elenca una lista di “strumenti di difesa” che è lecito tenere in borsetta: apparecchi ad allarme acustico, bombolette al pepe o con olio di puzzola, schiuma colorante, lacca per capelli o spray per l’alito, che accecano l’aggressore, o una lampada potente per accecarlo.

Il pericolo è in casa

Consigli, però, che non vanno giù al collettivo femminista Io L’8 Ogni Giorno che chiede di rimuovere i consigli dalla pagina: “Questo tipo di approccio e di discorsi ci sembra profondamente sbagliato e scandaloso per vari motivi”, si legge. Da un lato perché la maggioranza degli stupri e delle aggressioni sessuali sono opera di un conoscente, se non di un convivente. “Il luogo più pericoloso è la nostra stessa casa”, si legge nel comunicato. Dall’altro le donne dell’associazione sottolineano come il fatto di dover armare la borsetta e, come scritto sul sito della Polizia, “essere decise e pronte a difendersi può scoraggiare l’aggressore che spesso e volentieri ‘gioca’ con l’insicurezza della vittima”, sottintenda che la donna abbia il dovere di “opporsi con tutte le sue forze e con tutti i mezzi possibili alla violenza sessuale. Si ignora così che in molti casi di fronte a un’aggressione sessuale subentrano delle reazioni di tipo psicologico e fisiologico, dette di ‘congelamento’ (freezing): la vittima è come paralizzata, in uno stato di choc e incapace di opporre resistenza o di urlare”.

“Raccomandazioni moralizzanti”

“Coltivare falsi miti attorno alle violenze sessuali, suggerire che le aggressioni siano evitabili adottando precisi comportamenti o grazie a una semplice bomboletta spray o un corso di difesa personale finisce con il far ricadere su noi donne la (co-)responsabilità dell’aggressione subita!”, continuano. “Crediamo invece che nel 2020 sia inammissibile che noi donne dobbiamo continuare a sentire da parte dell’autorità queste raccomandazioni moralizzanti e paternalistiche che ci accompagnano fin dall’infanzia”.

Educazione al consenso

“Riteniamo che una vera prevenzione contro le violenze sessuali non debba consistere nel dire alle donne a cosa devono fare attenzione, quali sono i comportamenti da evitare e che tipo di spray tenere in borsetta. Fare prevenzione contro le violenze sessuali nel 2020 dovrebbe voler dire iniziare a fare capire agli uomini che il sesso senza consenso è stupro!”. È per questo che la richiesta è netta: “Chiediamo dunque che tali presunti ‘consigli utili’ vengano immediamente rimossi. E chiediamo anche che venga promossa una reale campagna di prevenzione contro le violenze sessuali, che metta l’accento sul tema del consenso e che non colpevolizzi in alcun modo le donne, dettando loro i comportamenti adeguati per ‘evitare di trovarsi in situazioni o luoghi che aumentano la probabilità di un’aggressione’ o per scoraggiare l’aggressore’!”

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