Rassegna Stampa
L'alleanza a sinistra in Ticino e la libertà di parola
©Chiara Zocchetti
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Redazione
14 giorni fa
L'alleanza a sinistra in Ticino e la libertà di parola sono questi i due temi affrontati negli editoriali dei quotidiani ticinesi. Sul Corriere del Ticino, Gianni Righinetti apre una riflessione su una possibile alleanza a sinistra in Ticino, mentre Roberto Antonini su LaRegione ragiona sulla libertà di parola.

Gianni Righinetti, nel suo editoriale, parla della possibile alleanza a sinistra tra il Partito Socialista, i Verdi e il Movimento per il Socialismo. Una scelta, quella di sedersi al tavolo, che può avere diversi risvolti nel mosaico della politica ticinese. Dal canto suo, Roberto Antonini su LaRegione, amplia gli orizzonti facendo una riflessione sulla libertà di parola alla luce delle manifestazioni di "censura" dell'ultimo periodo. 

L'alleanza a sinistra

Nel suo editoriale, Gianni Righinetti analizza il tentativo di collaborazione tra Partito Socialista (PS), Verdi e Movimento per il Socialismo (MpS), definito ironicamente “progetto anguria” – rossi dentro, verdi fuori. Righinetti riconosce il valore del dialogo aperto tra i tre partiti, ma evidenzia le profonde differenze di approccio: "Fatte le debite proporzioni il PS classico è quasi moderato nei toni e nelle azioni rispetto agli altri due partiti". Al tavolo si sono infatti seduti Fabrizio Sirica (PS), Samantha Bourgoin (Verdi) e Matteo Pronzini (MpS). "I Verdi paiono sfuggenti e invisibili a livello di opinione pubblica", continua Righinetti a cui aggiunge anche una riflessione sull'MpS: "Lungi da noi insinuare che l’idea di ampie intese poggi su una questione di mero interesse elettorale", facendo riferimento alla perdita di seggi (da 3 a 2) nell'ultima tornata elettorale per il "partito di Pronzini&co". L’alleanza, suggerisce, infatti, l’autore, potrebbe celare motivazioni elettorali, viste le perdite di seggi degli ultimi anni. Pur lodando la trasparenza dell’iniziativa, Righinetti resta scettico sulla sua durata: la leadership condivisa è difficile e i contrasti interni rischiano di trasformare il dialogo in una “mission impossible”.

la libertà di parola

Si parla sempre di politica anche nel commento Roberto Antonini su LaRegione. Il focus, però, è più ampio e si fa riferimento alle reazioni popolari extraparlamentari nelle manifestazioni pubbliche. Nel suo commento, Roberto Antonini denuncia come “l’erosione della libertà di pensiero e parola sembra avanzare indisturbata”, segnalando "episodi di censura" che toccano tanto la sinistra quanto la destra. Cita le proteste che hanno impedito a Emanuele Fiano di parlare a Venezia, le “torbide manovre dietro le quinte” contro Gad Lerner a Lugano e la decisione dell’Università di Berna di revocare la conferenza di Francesca Albanese, definita “di inaudita gravità”. Antonini osserva che anche la stampa viene attaccata quando “pone domande scomode” ai politici, e mette in guardia contro “il nuovo proibizionismo ideologico”. Antonini poi cita il Parlamentare Europeo Roberto Vannacci, invitato a Mendrisio dalla sezione UDC del Magnifico Borgo, per una serata pubblica. In tal senso, difende il principio secondo cui “non avrebbe forse il diritto di esprimersi?”.  Citando la celebre parafrasi di Voltaire: “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”, conclude che la libertà di espressione è oggi “tra le più vitali forme di cittadinanza e di resistenza”.