Ticino
"L'aeroporto di Lugano è Malpensa"
Redazione
12 anni fa
Sergio Mantegazza, patron di una compagnia da 9 milioni di passeggeri l'anno, parla del futuro dell'aeroporto di Lugano-Agno

"L'aeroporto di Lugano è Malpensa". Lo affermava nel lontano 2003 uno che di aviazione se ne intende, Sergio Mantegazza. Il proprietario della Monarch, compagnia britannica che trasporta annualmente 9 milioni di passeggeri, aveva espresso osservazioni critiche riguardo all'espansione dello scalo di Lugano-Agno, in un'intervista rilasciata ai tempi a Ticino Business. "Non sono molto ottimista sull’avvenire dell’aeroporto. È troppo vicino a Malpensa, che è uno scalo internazionale, e Agno ha un bacino di utenti troppo piccolo per vivere di vita propria" aggiungeva Mantegazza. "Agno potrà sopravvivere, ma non lo vedo svilupparsi. Se hanno soppresso il collegamento Lugano-Berna, perché in media viaggiavano 7 passeggeri, perché una nuova compagnia dovrebbe riuscire a trasportarne 70?” Oggi, in un momento cruciale per i destini dell'aeroporto di Lugano-Agno, siamo andati a sentire se Sergio Mantegazza ha cambiato opinione o se resta convinto che lo scalo luganese non abbia chance di sviluppo. E, pur mantenendo il suo scetticismo, ci ha sopresi con considerazioni potenzialmente lungimiranti quanto lo si sono dimostrate quelle del 2003. "Gli aspetti negativi per l’aeroporto di Lugano sono soprattutto legati al fatto che il bacino d’utenza è troppo piccolo, per far ritenere che la normale evoluzione dell’aviazione possa dare adito a grandi sviluppi, in un futuro prossimo" ribadisce ancora oggi, a dieci anni di distanza, Sergio Mantegazza. "Come proprietario di una compagnia aerea, che trasporta 9 milioni di passeggeri (dall’Inghilterra), mi sento attivo in un altro contesto, per essere efficiente, nel caso specifico, nelle opinioni" aggiunge. "I piccoli bacini e i piccoli aeroporti sono nell’aviazione, un po' come gli artigiani nell’industria. Nel caso di Lugano però, mi sembra che ci siano diversi fattori locali che dovrebbero aggiungere alle normali possibilità. Il bacino dell’Insubria dovrebbe essere molto più coltivato – destinazioni turistiche e voli charter dovrebbero offrire ulteriori alternative. Lo standard economico dei residenti è alto e dovrebbe aggiungere anche per l’aviazione privata." "C’è però un’altra considerazione che, se le mie informazioni sono esatte (perdite annuali di alcune centinaia di migliaia di franchi), dovrebbe indurre le autorità politiche, soprattutto cantonali, a un maggior sostegno" prosegue Mantegazza. "L’aviazione è l’avvenire! La tecnologia degli aerei permetterà in futuro voli sempre più economici, anche con capacità ridotte e su piste più corte." "Mi sembra che l’aeroporto di Lugano non debba essere valutato solo su considerazioni locali" conclude Mantegazza. "ma anche considerato come un importante inserimento della Svizzera Italiana nel mezzo di trasporto più in evoluzione e con un enorme futuro potenziale di nuova tecnologia, che lo rendono più duttile ed economico anche per aerei di piccole dimensioni." Giovedì l'aeroporto sarà al centro delle discussioni del Municipio di Lugano. Noi, come spunto di riflessione, abbiamo offerto l'autorevole parere di colui che forse più di tutti in Ticino capisce di aviazione. Ora tocca alla politica muoversi. Urgentemente.AS

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