Lugano
La Straordinaria, “un successo da oltre 20mila presenze”
Andrea Scolari
un anno fa
A un mese dalla chiusura della manifestazione "il bilancio è positivo", ha spiegato a Ticinonews Roberto Badaracco, capodicastero cultura, sport ed eventi della Città di Lugano. "Mancano luoghi di incontro per i giovani, siamo al lavoro per trovare spazi". Sull'ex Macello: "Gli autogestiti non vogliono parlare con noi".

Una torre alta undici metri di tre piani con un palco, un bar e dei tavoli per trascorrere una serata in compagnia. È questa “La Straordinaria”, ancora per un mese la casa della “cultura indipendente” del Luganese. “È un successo”, ha spiegato a Ticinonews Roberto Badaracco, capodicastero cultura, sport ed eventi della Città di Lugano, “dopo le prime tre settimane sono state registrate 11mila presenze e ora il numero è raddoppiato, superando le 20mila”. La torre itinerante è nata a Friborgo nel 1993 ed è conosciuta in tutta la Svizzera come “La Tour Vagabonde”.

“Un luogo di socializzazione e condivisione”

Sbarcata a Cornaredo il 28 dicembre dello scorso anno, resterà sullo sterrato della Gerra fino al 28 marzo. “Inizialmente abbiamo ricevuto qualche lamentela da parte dei residenti, così abbiamo leggermente ridotto gli orari di apertura in modo da poter svolgere la manifestazione senza disturbare nessuno”, ha spiegato Badaracco. “Con La Straordinaria si è visto come oltre agli eventi si sia creato un luogo di socializzazione e condivisione per molte persone, le quali si ritrovano alla Vagabonde per stare insieme. Questo è uno degli aspetti positivi”, ha continuato il vicesindaco.

“Manca uno spazio di aggregazione giovanile”

C’erano una volta a Lugano il Metrò, il Living Room, il Morel, ma anche il Molino e altri luoghi in cui le persone potevano ritrovarsi, organizzare eventi e suonare. Quella che in molti chiamano “la scena alternativa della Città”. E ora? “Ci rendiamo conto che c’è una mancanza di luoghi di incontro per i giovani”, ha risposto Badaracco, spiegando che la Città “è al lavoro per trovare spazi pubblici o privati da destinare alla cultura alternativa”. Mentre per quanto riguarda una possibile nuova sede del CSOA il vicesindaco è chiaro: “Con il dialogo si può collaborare e creare un progetto come La Straordinaria, ma bisogna rispettare delle regole e parlare con le autorità. Con gli autogestiti manca la comunicazione, non sembrano intenzionati a voler parlare con noi”, ha concluso Badaracco.

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