Musica
La storia del rock esposta a Morcote
Teleticino
2 anni fa
Pink Floyd, Kiss, Doors. Sono solo alcuni dei nomi che potete leggere sugli oltre 200 pezzi esposti in questi giorni alla mostra “The Long Road of Rock” di Morcote.

Una mostra nata dalla lunga passione dei collezionisti Claudio Mollekopf e Eros Girardi per questo genere di musica. “Mi piace perché mi fa battere il piede, mi fa venire la pelle d’oca”, racconta Girardi ai microfoni di Ticinonews. “Per me tutto è partito dai Kiss. Io avevo 12-13 anni, venivo dallo Zecchino d’oro. E poi ho visto questi artisti mascherati, che sputavano fuoco. Per me erano diventati dei cartoni animati viventi”. Mollekopf aveva invece tentato la via musicale. “Come tutti a 15-16 anni sogni di suonare la chitarra: ci provi e sei negato. Dopo un po’ ritenti con la batteria e dopo qualche anno ti dici ‘lascia perdere, c’è chi lo fa meglio di te’”, spiega il collezionista. Però la passione era forte e quindi “segui un concerto, cominci a portare a casa un disco firmato, una maglietta… così mi sono dedicato alla collezione”. Collezione che tra i suoi cimeli vanta anche il cappello di Slash o il disco originale di Freddie Mercury. 

Momenti scolpiti nella memoria

Una ricerca, quella di Eros e Claudio, iniziata 40 anni fa tra inserzioni sui giornali, telefonate e fax che hanno arricchito la loro collezione. Mai però quanto i momenti vissuti. “Uno dei ricordi più emozionanti che ho è quello di quando il mio amico Steve Lee mi ha invitato nel backstage a Torino; il suo gruppo suonava prima degli AC/DC. Così, con molta discrezione, di fronte a questi personaggi che per me erano dei miti, ho sfilato il multiplatinum di Angus Young e gli ho chiesto se me lo firmava. È stato carinissimo e mi ha fatto anche una dedica. Devo averlo trovato in una bella giornata”, ricorda Mollekopf.

Morcote capitale del rock

Insomma, una Morcote che ha il rock nel suo Dna. “Sicuramente sì, se si pensa, ad esempio, che George Harrison si fece fotografare qui con Olivia negli anni ’60”, afferma Daniela Moroni, responsabile Ufficio stampa del comune. “Da lì molti personaggi del jet set del mondo della musica hanno transitato per il borgo. Abbiamo un’altalena a suon di rock, unica al mondo, vari eventi, una mostra fotografica, e ora arriviamo a “The Long Road of Rock”. E non ci fermeremo qui”.