Ticino
“La mia vita dopo un attentato terroristico”
Andrea Ramani
2 anni fa
A dieci anni dall’attentato di Marrakech, Morena Pedruzzi rompe il silenzio con il libro “Risollevarsi”, già diventato un caso editoriale

Uscito la scorsa settimana, il libro “Risollevarsi. La mia vita dopo un attentato terroristico” è già un piccolo caso editoriale. Le prime copie del racconto autobiografico di Morena Pedruzzi, pubblicato dall’Istituto Editoriale Ticinese, sono andate a ruba ed è già partita la seconda ristampa di una drammatica storia incominciata lontano che ha colpito quattro famiglie ticinesi, lasciando sgomento l’intero Cantone.

“Si tratta di un racconto personale - ci spiega l’autrice, Morena Pedruzzi - è una storia autentica, vera, la mia storia senza fronzoli o ricami. Forse anche una sorta di montagna russa”.

Il libro si apre con il racconto di un viaggio, con le aspettative e l’eccitazione di un’esotica vacanza dall’altra parte del Mediterraneo nella città di Marrakech. Le parole di Morena ci riportano a quei momenti in cui quattro amici si lanciano in un’avventura in un paese tanto sconosciuto ma al tempo stesso tanto affascinante. Un viaggio che s’interrompe bruscamente nella maniera più tragica.


È il 28 aprile del 2011. Un ordigno esplode all’interno del centralissimo caffè Argana affacciato sulla piazza Jamaa el Fna di Marrakech. A seguito dell’attentato perdono la vita 17 persone, fra cui tre ragazzi ticinesi. Morena è l’unica sopravvissuta del gruppo.

L’attentato di Marrakech, narrato senza troppi giri di parole dall’autrice, è il punto di partenza di un lungo percorso per risollevarsi, ricostruire il corpo e lo spirito pezzo dopo pezzo. Un lavoro lungo, difficile, ancora in corso che Morena ha compiuto in questi dieci anni: “Il tempo è la chiave per ricostruirsi e per trovare un posto nel mondo, un’identità e una nuova modalità di essere. All’inizio è stato difficile togliersi l’etichetta della sopravvissuta, le persone mi fermavano per strada ma io volevo essere altro, non volevo essere solo vista così. Questa etichetta non l’ho tolta, perché resta un pezzetto della mia storia, ma credo che col tempo ho imparato a dosare ogni pezzetto di me”.

Anche il libro è composto da pezzetti: immagini, stralci di diari personali, parti di racconto e riflessioni dell’autrice, che ha scelto questa formula per comunicare ciò che ha vissuto: “Ho avuto bisogno di tempo per elaborare e pensare. Ho sempre scritto in questi dieci anni e forse era arrivato il momento di mettere insieme le parole e i pensieri e fare qualcosa”.

Morena è stata a lungo inseguita dalla stampa, ma a farsi portavoce del dramma vissuto dalle quattro famiglie segnate dai fatti di Marrakech fino ad oggi era stato Arnaldo Caccia, padre di una delle vittime. Con “Risollevarsi” l’autrice ha rotto il silenzio, riportando su carta il dolore, ma soprattutto raccontando la forza per rialzarsi e il sostegno e l’affetto ricevuti in questi anni.

La pubblicazione del libro e i suoi contenuti sono stati condivisi con le famiglie dei ragazzi, con le quali i contatti non si sono mai interrotti.

L’intervista a Morena Pedruzzi:

Sarà possibile incontrare l’autrice il prossimo sabato 13 novembre alla Libreria Casagrande di Bellinzona, dalle 10:00 alle 12:00. “Risollevarsi” sarà presentato al pubblico sabato 27 novembre nell’aula magna del centro scolastico di Faido, dalle 17:00.

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