Ticino
La lotta di Zali prosegue a Stabio e piace all'Italia
Redazione
10 anni fa
Via i parcheggi abusivi nella zona industriale di Stabio, e intanto i comuni del comasco faranno 400 parcheggi introducendo il carpooling

Dopo la posa degli spartitraffico alla forca di San Martino, la guerra ai posteggi abusivi del Consigliere di Stato Claudio Zali, sbarca anche nel Mendrisiotto. In questi giorni infatti il dipartimento del territorio ha provveduto a chiudere con un terrapieno di circa 60 centimetri d’altezza, la zona del demanio cantonale che si affaccia su via ai Boschi a Stabio, meta da diverso tempo di parcheggi selvaggi da parte dei lavoratori frontalieri.

Dal dipartimento ci fanno sapere che questo è solo l’inizio della fase uno del piano Zali. Tutti i terreni del demanio cantonale meta di posteggi abusivi, ci dicono da Bellinzona, verranno resi inagibili, tramite new-jersey-spartitraffico, massi, o terrapieni. Ma questo non è un atteggiamento di chiusura. Visto che il progetto che arriva da oltreconfine, sulla mobilità transfrontaliera, sta interessando il direttore del DT Claudio Zali.

L’idea è stata lanciata negli scorsi mesi da Mirko Baruffini vicesindaco di Uggiate-Trevano comune della provincia di Como. E ora dopo alcuni studi comincia a prendere forma. Il progetto è quello di decongestionare le strade ticinesi e d’oltreconfine dal traffico frontaliere, grazie alla creazione di 400 posteggi lungo la Lomazzo-Bizarrone.

Da qui ci spiega Baruffini al telefono, i lavoratori frontalieri partiranno alla volta della Svizzera tramite carpooling o navette private. L’idea è semplice meno auto sulle strade, meno traffico. Un progetto che come detto è piaciuto a Claudio Zali tanto che il prossimo 2 aprile, proprio ad Uggiate incontrerà alcune autorità comasche per fare il punto della situazione. “Con grande soddisfazione” ci dice Baruffini, “i sindaci coinvolti nello studio ci hanno informato che potremo realizzare circa 400 posteggi.

Ora bisognerà validare i dati raccolti e informare del nostro progetto i lavoratori frontalieri e le aziende svizzere” e aggiunge “La fase successiva potrebbe essere quella di introdurre una linea bus fino in Svizzera”. Insomma la rivoluzione dei trasporti transfrontalieri è appena iniziata.

Christian Fini

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata