
La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) ha tenuto oggi presso il Palacinema di Locarno la sua 101° Assemblea generale ordinaria. L’evento si è svolto con il supporto di EFG Bank e Swisscom SA.
Alla presenza di circa 400 partecipanti tra imprenditori, rappresentanti di associazioni di categoria, autorità federali, cantonali e comunali si è svolta con successo la 101° Assemblea Generale Ordinaria della Cc-Ti. Ad intervenire, a seguito dei lavori assembleari, sono stati il presidente Cc-Ti, Glauco Martinetti, il consigliere di Stato Christian Vitta e il consigliere federale Ignazio Cassis – intervistato dal direttore Cc-Ti, Luca Albertoni. In apertura di assemblea si è proceduto all’avvicendamento tra l’ex presidente di Federconmercio Augusto Chicherio e la nuova presidente Lorenza Sommaruga.
"La necessità dell’equilibrio per la tutela della libertà imprenditoriale"Il presidente Glauco Martinetti, ha aperto il suo discorso ricordando "quei valori tipicamente svizzeri in cui la Cc-Ti crede fermamente e su cui si basa nella sua attività a sostegno delle aziende" e ha rivolto uno sguardo al "tessuto economico ticinese che, nel corso del tempo, ha saputo evolvere ed innovare in modo dinamico, restando competitivo nonostante l’accresciuta concorrenza e le numerose pressioni internazionali, a testimonianza di un sistema solido e funzionante".
Caposaldo imprescindibile di quest’ultimo "è la libertà economica - sancita dall’art. 27 della Costituzione - che, insieme ad altri diritti come quelli del rispetto della proprietà privata e del principio di legalità, permette di garantire la stabilità di un sistema che crea ricchezza e prosperità per la società". Il contesto di iper-regolamentazione e burocratizzazione, così come le minacce alla certezza del diritto e l’insorgere di pratiche eccessivamente protezionistiche costituiscono però fonti di preoccupazione perché non servono alla legittima difesa dei diritti svizzeri e nuocciono al sistema liberale e alla facilità di fare impresa, elementi caratteristici del successo elvetico. È quindi necessario stabilire un migliore equilibrio nel contesto di regole e controlli, affinché questi siano efficaci senza ostacolare inutilmente l’attività imprenditoriale".
Martinetti ha pure rispedito al mittente le accuse spesso rivolte agli imprenditori, ovvero "essere spalancatori di frontiere o sfruttatori. “A sindacati e media non chiediamo favoritismi ma equità di trattamento. Garantiamo posti di lavoro e siamo coscienti che ci sono persone in difficoltà che meritano grande rispetto e grande considerazione, ma l’economia deve fare la sua parte solo nei casi in cui è direttamente implicata. Attribuire tutte le colpe alle aziende vuol dire non voler affrontare realmente il problema".
"Ben vengano i controlli coordinati ed equilibrati in quanto non abbiamo nulla da nascondere, ma non devono impedire a un’azienda di lavorare", ha concluso Martinetti, indirizzando una stoccata anche a sindacati e commissioni paritetiche: “La nostra porta è aperta per tutti coloro che vogliono risolvere i problemi veri senza ricorrere ai canali mediatico per raccattare qualche intervista”.
Un gioco di squadraIl direttore del DFE Christian Vitta, dal canto suo, ha posto l'accento sulla necessità di investire nella formazione e nella ricerca (vere e proprie "eccellenze ticinesi"), sostenendo i talenti e chi vuole fare impresa: "Coraggio, visione prospettica ed elaborazione delle giuste sinergie sono gli ingredienti per costruire il futuro del Cantone". Citando il campione di basket Michael Jordan il consigliere di Stato ha voluto evidenziare l'importanza del gioco di squadra, ancor più del talento dei singoli: "Il talento fa vincere le partite ma il lavoro di squadra e l’intelligenza permettono di vincere i campionati".
In conclusione, il consigliere di Stato PLR ha ribadito l'importanza della fiscalità ("La legislazione cantonale deve adattarsi al nuovo contesto nazionale") e ha bacchettato i 'profeti di sventura' nostrani: "Secondo i dati della SECO e ILO in Ticino la disoccupazione sta calando. A un certo punto a qualcuno i dati ILO non andavano più bene e si dovevano considerare quelli dell'assistenza. Ora che anche questi dati sono in calo sono curioso di vedere quali altri indicatori tireranno fuori per poter continuare a dire che tutto va male..."
Altri dettagli nel TG di TeleTicino delle 18.45
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