Il confronto
Iniziativa per il futuro, Pamini: "Una proposta deleteria", Demaria: "Un vantaggio per tutti"
Redazione
7 ore fa
Tassare le eredità superiori ai 50 milioni di franchi del 50% e utilizzare i proventi per la lotta al cambiamento climatico. È quanto propone l'iniziativa per il futuro in votazione il 30 novembre. A Ticinonews si è tenuto un confronto tra il deputato PS-GISO Yannick Demaria e il consigliere nazionale UDC Paolo Pamini.

Promossa dalla Gioventù Socialista (GISO), l’Iniziativa per il futuro - in votazione il 30 novembre - chiede di tassare al 50% le eredità superiori a 50 milioni di franchi, destinando i fondi alla lotta contro la crisi climatica. Colpirebbe circa 2’500 persone, lo 0,05% dei contribuenti, generando 6 miliardi di franchi. Il testo include inoltre misure anti-elusione. E senza troppe sorprese, Parlamento e Consiglio federale si oppongono: il timore è che i grandi patrimoni lascino la Svizzera, impoverendo così le casse pubbliche. Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere nazionale UDC Paolo Pamini. "Queste persone già oggi pagano nettamente di più del cittadino medio per via della progressività dell’imposta. Gli aspetti climatici sono irrisori e pretestuosi. La Commissione ha trattato gli aspetti climatici solo in pochi minuti. E sono sufficienti gli aspetti delle perdite di gettito per rifiutare questa proposta", spiega. In sintesi, il consigliere nazionale la considera un'iniziativa "deleteria e non voluta dai giovani, ma dai più grossi esponenti del PS svizzero, che hanno la responsabilità politica di questo disastro".

Pamini: "Il 95% se ne andrebbe dalla Svizzera"

Nel caso la proposta venisse accettata, chi dispone di grandi patrimoni andrà altrove? "Non è così scontato", ribatte il deputato Yannick Demaria (PS-GISO). "In Ticino, nonostante i globalisti in calo, la massa finanziaria è in espansione, perché pagano correttamente le imposte. Verosimilmente, per la Confederazione si stimano entrate di circa 4,5 miliardi di franchi, a vantaggio di tutta la popolazione e delle piccole-medie imprese". Ma per Pamini, l'attrattività della Svizzera è tale in quanto misure come quelle proposte dalla GISO sono assenti. "Secondo un professore dell'UNIL, il 95% di queste persone se ne andrebbe". A non convincere il democentrista c'è il fatto che vi sarebbero perdite di gettito pari al miliardo l'anno. "L’iniziativa, così, distruggerebbe mezzi finanziari senza raggiungere gli obiettivi climatici".

Demaria: "Conseguenze per tutti, ma pochi sono la causa"

Perché prendersela con una piccola percentuale della popolazione per risolvere un problema che riguarda tutti? "La crisi climatica riguarda tutti nelle conseguenze, ma non tutti nelle cause", afferma Demaria. "E tutti gli studi accademici concordano che sono i ricchi a inquinare di più. Viviamo in un sistema che privilegia chi ha molto, mentre gli altri devono guardare e farsi minacciare da un super ricco che lascia il Paese. La popolazione affronta salari stagnanti, mentre i patrimoni più alti toccano record. Il principio è chiaro: chi inquina paga. E in Ticino sappiamo bene che i costi del clima sono già reali; devono essere assunti equamente, secondo responsabilità, come prevede la Costituzione".