Sanità
Infertilità, "Le donne 40enni di oggi ci rimproverano: avremmo voluto saperlo prima"
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Redazione
2 mesi fa
Infertilità in crescita, tra stigmi e un Governo federale perlopiù assente. In Ticino si uniscono le forze per sensibilizzare e sostenere coppie e famiglie.

Il Ticino vive una crisi demografica senza precedenti. Nel 2024 sono nati solo 2'319 bambini, il dato più basso dal 1985. Inoltre, sono 13 anni che non si registra una crescita naturale della popolazione. Tema importante che tocca tutta la società e che è stato affrontato oggi a Villa Sassa a Lugano dove ha avuto luogo il primo congresso interdisciplinare sull’infertilità. "Si fa sempre, ancora oggi, molta fatica a parlarne" ha spiegato a Ticinonews il primario di Medicina della Fertilità dell'EOC, Alessandro Santi. "Le coppie hanno spesso paura, a volte c’è un senso di vergogna nell’esprimersi e anche esporsi al giudizio delle altre persone. Questo è sicuramente uno degli aspetti per cui vale la pena parlarne in momenti come quello odierno". Incontro organizzato da MEDiPlan, che per la prima volta ha unito pubblico e privato (Eoc e Next Fertility Pro Crea) in ciò che mira ad essere il primo passo di un incontro per favorire un dialogo che porti a risultati concreti nella pratica clinica, a sostegno di coppie e famiglie.

La Svizzera dovrebbe fare di più

Stigmatizzazione, ma non solo. In Svizzera la strada è complessa per chi vuole avere un figlio e ha fatica o non può farlo in maniera naturale. Lo confermano i dati: stando ai dati di Fertility europe la Svizzera è agli ultimi posti nel Continente per quanto riguarda l’accesso a trattamenti per la fertilità. "Purtroppo ci sono dei dati oggettivi che dimostrano che le coppie vengono aiutate in modo molto limitato in Svizzera per cercare di avere un bambino" ha continuato Santi, "penso a come vengono coperti determinati trattamenti, ma anche nei momenti successivi, quando arriva il bambino. So che in generale è un periodo difficile a livello finanziario, ma c’è sicuramente un margine per poter gestire meglio quanto viene investito". I costi insomma sono parecchio alti, ma per affrontare un percorso difficile come quello della procreazione medicalmente assistita c'è un forte impatto anche a livello emotivo. "Queste terapie non sono tanto impegnative da un punto di vista fisico", ha aggiunto la Direttrice sanitaria di ProCrea, Marina Bellavia. "gli aspetti più impegnativi sono quello psicologico – perché ci si investe a fare una terapia che non dà una garanzia del risultato - e poi il fattore economico". Sul poco sostegno da parte della Confederazione, Bellavia si è detta fiduciosa "che nei prossimi anni ci sarà un cambiamento da questo punto di vista".

Sensibilizzare: l'età è un fattore chiave

Al congresso odierno è stata presentata anche la neonata associazione Infertility Swiss, volta ad offrire sostegno alle coppie attraverso una rete nazionale di professionisti impegnati nella salute riproduttiva. Tra gli aspetti fondamentali c'è quello della sensibilizzazione sulle possibilità di preservazione della fertilità. Nel dettaglio, che bisogna agire in giovane età, poiché i parti più tardivi sono uno dei fattori per cui l’infertilità è in crescita da anni. "Le donne 40enni di oggi ci rimproverano, ci dicono 'perché non siamo state informate quando avevamo 30 anni sul tema della preservazione della fertilità'?", ha dichiarato Marina Bellavia, ribadendo l'importanza di una campagna di informazione sui tassi di riuscita che si hanno in base all'età. Ed è importante muoversi, perché l'infertilità è in crescita da anni. "Si cerca più tardi di avere dei bambini e questo avanzamento dell'età effettivamente è un fattore importante", ha concluso Santi. "Poi ci sono anche altri dati, ad esempio quelli sulla fertilità maschile. Dobbiamo quindi cercare di lavorare molto sulla prevenzione, ad esempio quella semplice di evitare il fumo, ma anche riflettere sull’aumento del consumo di cannabis e in caso di obesità di diminuire il peso per cercare di ridurre l’insorgenza di problemi di fertilità".