Ticino
Incontro democratico: parla Sadis
Redazione
14 anni fa
La consigliera di Stato si esprime pubblicamente sull'Associazione. 'Non trovo sia un’iniziativa scandalosa'

Incontro Democratico: ora parla la consigliera di Stato Laura Sadis. Dopo la presa di posizione del collega Gabriele Gendotti, oggi Sadis si esprime pubblicamente per la prima volta sulle colonne della Regione. “Non trovo sia un’iniziativa scandalosa”, puntualizza la ministra, per mettere le cose in chiaro. Sulla nascita dell’associazione che raggruppa esponenti liberali e socialisti, Sadis osserva: “Abbiamo la fortuna di vivere in un paese libero. In democrazia è fondamentale che persone con idee diverse si confrontino esponendo argomenti a sostegno delle loro proposte. Mi sembra che nel nostro cantone questo produttivo confronto vada da tempo scemando”. Con Incontro Democratico “constato che c’è un gruppo di persone di aree partitiche diverse, che hanno il desiderio di promuovere un modo di fare politica, comunicare e confrontarsi in politica che riesca a essere diverso da quello che abbiamo sperimentato negli ultimi anni”. Il giornalista passa all’attacco e chiede a Sadis se le dia qualche grattacapo la presenza del deputato Jacques Ducry – suo compagno nella vita – nell’Associazione. “Assolutamente no, ma il solo fatto di doverlo fare, questo discorso, mi sembra triste. Sono sì consigliera di Stato, ma per prima cosa sono una persona. Ma perché sono una donna mi si accosta alle scelte di un uomo: lui faccia le sue, io faccio le mie. Quando ci siamo conosciuti, avevamo entrambi già un nostro percorso formativo, professionale e politico”. Per Sadis il “manifesto” di Incontro democratico “ribadisce alcuni elementi e principi ancorati nella Costituzione, che si ritrovano chiaramente pure nel programma del mio partito tramite il quale sono stata eletta e che tento di concretizzare con trasparenza nella mia attività quotidiana; nell’interesse dei cittadini ticinesi. Spero che ciò possa valere per tutti. Per ora leggo così questa iniziativa”. Gabriele Gendotti negli scorsi giorni ha preso posizione criticamente sull’Associazione, in particolar modo sul collega di partito Ducry. E Sadis cosa ne pensa? “Ognuno manifesta in queste circostanze il proprio carattere, io per natura sono pacata, liberale anche perché detesto censurare e condannare a priori qualcuno. Provo un sentimento di disagio per altre cose”. Ad esempio “per la violenza di certi espressioni e atteggiamenti, per la scarsa attenzione che viene prestata al delicato funzionamento della nostra democrazia, fatta di pesi e contrappesi, per la a volte carente consapevolezza che in politica quando si prendono delle decisioni, queste hanno un’influenza, grande o piccola che sia, sulla vita delle altre persone”. E a proposito del disagio?, chiede il giornalista. “Sì, quando su certi temi politici subentrano interessi non trasparenti o prevalgono i personalismi. Bisogna stare molto attenti a non lasciarsi tentare, nell’appetibilità del momento, a volere piacere e risultare graditi a tutti, seguendo l’onda di ciò che si presume sia il comun sentire: dire insomma ciò che le persone vorrebbero sentire, invece di ciò che pensiamo. Non credo sia questo il compito della politica. In particolare da chi la vuole interpretare, come tento di fare io, nel sono interesse della cittadinanza”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata