
Le tenebre sono calate e le operazioni di spegnimento sul Monte Gambarogno devono essere interrotte ancora una volta. Le fiamme continuano a bruciare il Monte: i Pompieri di Bellinzona ci hanno spiegato che al momento l’abitato di Indemini, evacuato nella notte su lunedì, non è in pericolo. Il fuoco che ancora divampa minaccia, tuttavia, anche la Val Veddasca italiana: se l’incendio non ha ancora valicato la frontiera, da parte italiana è stato fornito un sostegno concreto alla lotta contro il rogo. Oltre ad avere messo a disposizione due aerei di spegnimento Canadair e squadre di volontari, ad aiutare sono intervenuti anche gli Alpini, che hanno dato manforte dal lato italiano del confine.
Vasche di pescaggio per l’acqua
“Abbiamo messo a disposizione delle vasche di spegnimento usate dagli elicotteri svizzeri”, spiega in diretta a Ticinonews Stefano Fidanza, coordinatore della Sezione di Varese degli Alpini. L’incendio è forse ancora più visibile dalla valle italiana che non dalle sponde svizzere del Lago Maggiore: “Io sono arrivato sul posto intorno alle 8, ma mi è stato detto che questa mattina alle 05.30 il Monte era una sola lingua di fuoco”.
Il vento forte ha messo in forse l’uso degli elicotteri
Il via vai di elicotteri che pescavano acqua dalle due vasche approntate dagli Alpini è stato intenso, sebbene in mattinata si fosse persino temuto che il forte vento rendesse impossibile l’impiego dei velivoli. “Fortunatamente, anche grazie alla bravura dei piloti, gli elicotteri si sono comunque potuti alzare in volo”, commenta Fidanza, che precisa che intorno a mezzogiorno “ogni minuto un nuovo elicottero si presentava per attingere acqua dalle nostre vasche”. Perché l’impiego degli elicotteri sia efficace, secondo l’Alpino, “fra un pescaggio e l’altro dalla vasca devono passare al massimo tre minuti”.
“Collaborazione massima”
Il sostegno degli Alpini italiani è garantito anche per la giornata di domani: un’incognita potrebbe essere la disponibilità di acqua per lo spegnimento con cui caricare le vasche, “ma entro domani contiamo che i bacini da cui peschiamo l’acqua per le vasche si siano riempiti nuovamente. In ogni caso abbiamo già preallertato i Vigili del fuoco per un eventuale trasporto d’acqua fino alla nostra piazza di lavoro”. Perché secondo Fidanza, “siamo sul confine: questo è mio e questo è tuo. La collaborazione deve essere massima!”
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