Ticino
In 1000 a Bellinzona per difendere il servizio pubblico
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 ore fa
Giornata di mobilitazione nella capitale, dove docenti, personale sociosanitario e funzionari di polizia, assieme a sindacati e partiti, chiedono condizioni di lavoro più dignitose.

1000 persone sono scese in piazza oggi a Bellinzona in difesa del servizio pubblico. Dopo i tagli annunciati dal preventivo 2026, i sindacati hanno deciso di alzare la voce. "Il dito di questa piazza è puntato contro la politica di contenimento della spesa del Governo e del Parlamento, che stanno mettendo sempre più allo stremo i servizi pubblici e parapubblici", sottolinea il cosegretario regionale della VPOD Edoardo Cappelletti. "Condizioni di lavoro e qualità della presa a carico stanno sempre più scadendo. Siamo qui per dire basta: non si risparmia nella cura, nell'istruzione e nel sostegno".

Condizioni di lavoro dignitose

Diverse le personalità scese tra le strade della Turrita. Partiti, sindacati, ma anche docenti, personale sociosanitario, funzionari di polizia e studenti. Una voce in difesa del servizio pubblico che reclama, tra le altre cose, condizioni di lavoro dignitose. "Vogliamo che ci siano risorse finanziarie sufficienti per permettere delle condizioni di lavoro adeguate, una presa a carico corretta per tutti i cittadini, dei servizi forti", sostiene il segretario cantonale di OCST Xavier Daniel. "Tutto questo passa da una politica lungimirante, da una programmazione e soprattutto chiediamo a una certa parte della politica si smetterla con tagli lineari e con prese di posizioni che creano un conflitto sociale".