Mobilità lenta
Il Ticino un Cantone per bici? "Non siamo messi bene, ma stiamo migliorando"
Redazione
un anno fa
Un evento alle porte, SlowUp, riapre il dibattito sulla mobilità lenta in Ticino. Il nostro è un Cantone a misura di bicicletta? Lo abbiamo chiesto a Marco Vitali, presidente di Pro Velo Ticino.

Domenica Locarno e Bellinzona saranno città "SlowUp". Tra i due centri ticinesi si snoderà un percorso di 50 km chiuso al traffico dedicato alla mobilità lenta. Un'occasione per riscoprire un modo di spostarsi senza né auto né moto. Ma al di là degli eventi cantonali, Ticinonews ha voluto interpellare il presidente di Pro Velo Ticino per capire come sia messo il nostro Cantone a livello di infrastrutture per chi decide di spostarsi pedalando. "Non siamo messi bene, ma stiamo migliorando", ha detto Marco Vitali. "Bisogna assolutamente aumentare le infrastrutture e creare le condizioni per migliorare la vita ai ciclisti. Non si tratta solamente di realizzare piste ciclabili, ma anche di adeguare il sistema stradale a una mobilità diversa. Ora c'è troppo traffico".

La convivenza tra ciclisti e automobilisti

"Il territorio ticinese non favorisce il cambiamento dell'assetto stradale, ma si può migliorare. Lo si può fare, ad esempio, implementando i 30 km/h in città estendendo queste zone dove non c'è la possibilità di creare nuovi percorsi. Un altro esempio può essere la Forca di San Martino, la strada tra Paradiso e Melide. Non è possibile che il limite sia di 80 km/h, lo stesso che c'è in alcuni tratti autostradali, quando non esiste un marciapiede. Bisogna abbassare questa velocità massima, la mobilità ciclistica deve avere uno spazio, così come lo devono avere i pedoni", ha aggiunto il presidente di Pro Velo Ticino, sottolineando come si debbano "trovare dei compromessi".

L'esempio europeo

A Livello svizzero c'è ora una nuova legge sulle vie ciclabili che, si legge sul sito della Confederazione, "garantisce un'infrastruttura più efficiente e sicura imponendo ai Cantoni di pianificare e sviluppare reti ciclabili e prevedendo la realizzazione di percorsi per biciclette anche a livello federale". Un primo passo, ma per Vitali "ora bisogna recuperare i ritardi: in Ticino rispetto al resto della Svizzera e a livello nazionale rispetto ad altri paesi europei. Non siamo i migliori, non siamo i più bravi", ha specificato il presidente di Pro Velo Ticino.