Ciclismo
Il Giro d’Italia sconfina in Ticino e tinge di rosa il territorio
© Shutterstock
© Shutterstock
Presentato a Roma il percorso ufficiale del Giro d'Italia 2026 che il 26 maggio avrà la tappa Bellinzona-Carì.

Il Ticino sarà protagonista del Giro d'Italia 2026. Lo sarà con la tappa Bellinzona-Carì, la numero 16 in programma il 26 maggio e lunga 113 chilometri. La notizia, che era nell'aria, è stata confermata questo pomeriggio a Roma durante la presentazione ufficiale del percorso del prossimo anno che prenderà il via l'8 maggio in Bulgaria e terminerà il 31 dello stesso mese all'ombra del Colosseo, sulle strade della capitale italiana. Una corsa rosa che non toccava il nostro Cantone dal 2015, quando il Ticino ha ospitato l'arrivo della 17esima tappa a Lugano e la partenza di quella successiva a Melide.

Un territorio "illuminato di rosa"

Per celebrare l’annuncio, "verranno illuminati di rosa sette monumenti simbolo del territorio, adottando il tradizionale colore che contraddistingue il Giro d’Italia e generando un forte impatto visivo a sostegno della comunicazione dell’evento", comunica l'Organizzazione turistica regionale Bellinzona e Alto Ticino in una nota. In una prima fase "il progetto prevede l’illuminazione di un’icona per ciascuna regione coinvolta: la Fortezza a Bellinzona, il Ponte Romanico di Santa Petronilla a Biasca, la fabbrica Cima Norma, il Castello di Serravalle e la Chiesa di Negrentino in Valle di Blenio e la cascata Piumogna con la chiesa di Calonico in Leventina. L’iniziativa, pensata dal comitato organizzativo per creare un’analogia e un legame diretto con la Corsa Rosa, mira a valorizzare le peculiarità culturali, storiche e turistiche del Canton Ticino".

Ci sarà anche il Giro-E

 Accanto alla tappa professionistica, il Ticino "ospiterà anche la tappa del Giro-E, da Biasca a Carí. Non si tratta soltanto di un appuntamento sportivo di prestigio, ma di un simbolo dell’incontro tra mobilità elettrica, turismo sostenibile e valori del ciclismo moderno. Il Giro-E rappresenta una delle espressioni più avanzate dell’unione tra tecnologia, tutela dell’ambiente e promozione del territorio. La scelta di un percorso che attraversa scenari naturali d’eccellenza come quelli del Canton Ticino sottolinea l’impegno verso una visione in cui innovazione, sostenibilità e qualità della vita procedono insieme. La tappa Biasca–Carí diventa quindi un invito a guardare oltre la sfida sportiva per abbracciare una prospettiva più ampia, in cui lo sport agisce come catalizzatore di cambiamento positivo e testimonianza concreta di responsabilità condivisa".