Caso Unitas
“I vertici di Unitas non hanno adempiuto ai loro doveri”
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
un anno fa
Gli avvocati che hanno redatto l’audit hanno presentato i risultati durante l’assemblea di Unitas, riunitasi questa mattina a Giubiasco. E il clima si è fatto rovente: “Perché non siete intervenuti?”

I vertici di Unitas non hanno adempiuto ai loro doveri e non sono intervenuti. È il quadro tracciato dagli avvocati Stefano Fornara e Raffaella Martinelli Peter che hanno eseguito l’audit per fare luce sulle modalità di gestione dei casi di molestie sessuali e sul clima venutasi a creare in seno all’Associazione dei ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana (Unitas). Molestie che sono state commesse tutte dallo stesso uomo, attivo nell’associazione con ruoli di un certo rilievo. I risultati sono stati presentati questa mattina di fronte agli 89 soci riunitisi in assemblea al mercato coperto di Giubiasco.

Il contenuto dell’audit

Gli avvocati hanno dapprima presentato i principali risultati del corposo documento di 70 pagine: 17 segnalazioni di molestie sessuali, in gran parte ammessi dall'alto dirigente, ma che sono stati giustificati e banalizzati; e 5 casi di mobbing. In quest'ultimo contesto sono state ammesse sfuriate, ma è stata contestata la volontà di violare la personalità dei dipendenti. “Sul mobbing non ci sono convergenze per parlare di atteggiamenti generalizzati”, hanno detto gli avvocati. Nell’ambito delle verifiche sono state sentite in totale 36 persone e i membri di comitato si sono divisi tra chi era sorpreso e chi invece ha dichiarato che “tutti sapevano”.  

La direzione non è intervenuta

Per quanto riguarda i dipendenti sia il comitato che la direzione non hanno adempiuto ai loro doveri: dal 2018 ci sono stati 5 casi di segnalazione da parte di dipendenti, ma nessuno è intervenuto. Prima di quella data non ci sono state segnalazioni perché non c'erano le condizioni per farlo. E fino al 2021 non esistevano misure di prevenzione, hanno precisato gli avvocati. Anche nei confronti degli utenti i vertici sono stati carenti. Ad inizio 2020 sono giunte due segnalazioni per iscritto, ma non c'è stato nessun intervento. Sono state rilevate anche criticità di carattere più generale che di fatto hanno favorito le molestie: mancanza di adeguata governance, cattiva comunicazione e carenza di trasparenza.

Clima rovente: “Vergogna”

Terminata la presentazione, il clima si è fatto rovente, con diverse voci che si sono sollevate in sala e diverse persone che sono intervenute: "Perché non siete intervenuti, perché non avete fatto niente?", ha chiesto una persona tra i presenti. Altri hanno urlato "vergogna". Tra i presenti ha preso parola anche una persona che è stata molestata. Un ex membro di comitato si è scusato per non essersi accorto di nulla, per poi aggiungere che dal 2018 direzione e presidenza sapevano chi fosse il molestatore. Il dito è stato quindi puntato contro il presidente, il vice presidente e il direttore, che sono stati accusati di aver insabbiato tutto.

Nuovi statuti

Durante l'assemblea si è discusso anche sui nuovi statuti per risolvere le criticità evidenziate dall'audit. L'assemblea ha bocciato la proposta del Cantone di un comitato aperto anche ai vedenti, ma ha approvato la soluzione del comitato, che prevede l'apertura anche ai vedenti che però non devono essere la maggioranza. Anche il presidente, è stato deciso, può essere un vedente.

Un nuovo presidente

Nelle scorse settimane, ricordiamo, diversi dipendenti e utenti hanno chiesto le dimissioni del comitato di Unitas. Lo stesso Governo ha chiesto, a seguito delle verifiche, il rinnovo totale del comitato al fine di ristabilire il rapporto di fiducia interno all'associazione. Per motivi di tempistiche legate al regolamento, oggi è stato nominato un nuovo presidente. Mario Vicari ha rassegnato le dimissioni e al suo posto è stato eletto Fabio Casgnola. Altri quattro membri di comitato si sono poi dimessi, mentre altri lo faranno alla prossima assemblea ordinaria prevista il 27 maggio.