
"Basta raccontare balle", diceva ieri Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, a Piero Marchesi, consigliere nazionale Udc in merito al possibile aiuto economico da parte di Berna per la circonvallazione Agno-Bioggio da discutere sotto le volte di Palazzo Federale. Il consigliere di Stato, infatti, ha affermato di essersi messo a disposizione per andare oltre Gottardo e incontrare il consigliere federale Albert Rösti, ma Marchesi non sarebbe stato in grado di organizzare la riunione promessa. Ebbene, stando ad Antonella Notari e Thierry Morotti, rispettivamente vicepresidente e membro del Comitato della Conferenza dei Sindaci del Malcantone, "le cose non sono andate così", come spiegano sull'edizione odierna del Corriere del Ticino.
"Non possiamo restare in silenzio"
"Egregio signor consigliere di Stato Zali, abbiamo letto le sue dichiarazioni e non possiamo restare in silenzio", affermano i due, sottolineando che non lo dicono "per alimentare polemiche personali, ma perché quanto affermato non corrisponde ai fatti". Notari e Morotti "erano presenti nell’autunno 2024 e all’inizio del 2025, quando il collega sindaco Piero Marchesi si era offerto di attivarsi per aprire un dialogo con Berna" e Zali "non era affatto pronto a partire con i suoi funzionari. La realtà è che ha esitato, ha preso tempo e, di fatto, ha rinunciato. Lei stesso si era impegnato a predisporre un documento preparatorio per avviare la discussione con gli Uffici federali, documento che non è mai arrivato". Insomma, stando ai due il direttore del Dipartimento del territorio "non può oggi ribaltare la narrazione accusando altri di non aver fatto la loro parte: non è corretto nei confronti dei sindaci e nemmeno dei cittadini".
"Questa impostazione porta dritto a un vicolo cieco"
"Ciò che conta, però, va oltre i ricordi di quelle riunioni. Il Malcantone vive da anni una situazione di traffico insostenibile. La procedura per coinvolgere la Confederazione non è mai stata avviata, nonostante la stessa Berna abbia confermato che, in linea di principio, il cofinanziamento è possibile attraverso i Programmi d’agglomerato", continuano Notari e Morotti, aggiungendo che "la variante interrata tra la Piodella e il Vallone, proposta a suo tempo proprio dal Dipartimento e accolta con favore dai Comuni, rappresentava una base solida e condivisa". Una variante che oggi "è stata accantonata, sacrificata sull’altare dei costi, e sostituita con un progetto interamente fuori terra che comprometterebbe irrimediabilmente il comparto della riva lago di Agno". A ciò "si aggiunge il fatto che il coinvolgimento dei sindaci da parte del Dt è sempre stato lacunoso, ridotto a incontri con documentazione scarna e senza un reale ascolto delle posizioni dei Comuni. Un atteggiamento che fa apparire i sindaci come un ostacolo invece che come i rappresentanti legittimi del territorio". Un'impostazione che, concludono "porta dritto a un vicolo cieco" con un "referendum contro la variante fuori terra pressoché certo e la bocciatura popolare, temiamo, altrettanto, dentro e fuori dal Malcantone". Il sospetto dei due membri del Comitato della Conferenza dei Sindaci del Malcantone "è che si voglia presentare un progetto destinato a essere respinto per togliere la pratica dal tavolo una volta per tutte".