La retrospettiva
I primi sei mesi del 2025 visti dal Ticino
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
3 ore fa
Il caos al tribunale Penale Cantonale, l'arrocco, il 'caso Hospita', le dimissioni di Viola Amherd. Ma anche i dazi di Donald Trump, la morte di Papa Francesco e l'elezione di Leone XIV. Ecco la prima parte del viaggio nel 2025 che sta per chiudersi, visto dal nostro cantone. Un anno ricco di fatti e di polemiche.

A poche ore dall'arrivo del nuovo anno, è tempo di bilanci. Vi proponiamo dunque la prima parte di una retrospettiva sul 2025 visto dal nostro Cantone. 6 mesi ricchi di eventi, dimissioni, nuovi arrivi e polemiche.

Gennaio

L’anno inizia con il botto, merito delle dimissioni del presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani. Un addio dettato da motivi di salute, fa sapere il diretto interessato, arrivato dopo mesi di polemiche all’interno, tra segnalazioni, querele, controquerele, e la destituzione dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti. Il 9 gennaio arrivano buone notizie. 80 milioni di buone notizie: utili che la banca nazionale riversa al nostro cantone. Sempre a gennaio, il 15 per la precisione, a tenere banco sono le dimissioni, a sorpresa, della consigliera federale Viola Amherd, annunciate per il 31 di marzo. Alcuni vanno altri arrivano: il 20 entra in carica Donald Trump, uno dei protagonisti indiscussi di questo 2025. Sempre in tema di nuovi incarichi, anche se meno blasonati, una settimana dopo Daniele Piccaluga diventa coordinatore della Lega dei Ticinesi.

Febbraio

Si torna a parlare del tribunale Penale cantonale per via di una foto che ritrae gli ex giudici Verda Chiocchetti e Quadri, con addosso abiti femminili. I due, dopo giorni di silenzio, prendono la parola accusando media e istituzioni di essere, citiamo, "favorevoli al patriarcato". Ancora febbraio, ancora dimissioni eccellenti. Il capo dell’esercito Thomas Suessli fa sapere che il 2025 sarà l’ultimo dei suoi 40 anni di carriera.

Marzo

Marzo è il mese in cui si comincia a parlare di dazi statunitensi. Si scopre che la Svizzera è finita in una lista nera di paesi accusati di pratiche commerciali sleali. Il 12 marzo Martin Pfister, a sorpresa, viene eletto in consiglio federale al posto di Viola Amherd. A sorpresa perché Markus Ritter da tutti era dato come il favorito.

Aprile

Aprile e ancora dazi che entrano in vigore: al nostro paese tocca il 31%. Trump molto elegantemente fa sapere che mezzo mondo gli sta baciando il fondoschiena. Il 21 del mese è un giorno di lutto internazionale: ad 88 anni muore Papa Francesco. È sede vacante.

Maggio

Il mese che regalerà al mondo un nuovo Papa. Il primo statunitense. Robert Francis Prevost siede sul trono di Pietro con il nome di Leone 14esimo. Il 20 il Ticino riceve una doccia gelata: FFS Cargo annuncia risparmi e il taglio di 40 posti di lavoro nel nostro Cantone, oltre alla chiusura dei terminal di Cadenazzo e Lugano. Il giorno dopo a Berna viene formalmente chiuso il processo negoziale tra Svizzera e Unione Europea per quelli che alcuni chiamano bilaterali tre, mentre altri ribattezzano accordo di sottomissione. Il 28, sull’onda delle proteste di piazza, la politica alza la voce per chiedere alla Confederazione una posizione chiara di condanna nei confronti delle violazioni del diritto internazionale umanitario commesse da Israele sulla Striscia di Gaza.

Giugno

Verrà ricordato come il mese dell’arrocco. I consiglieri di Stato Claudio Zali e Norman Gobbi, durante l’apertura dell'anno giudiziario, annunciano l’intenzione di scambiarsi i Dipartimenti. Un’uscita che ha il raro potere di mettere d’accordo quasi tutti: un no largamente maggioritario. Anche il resto dell’Esecutivo se ne risente. Sorpresa e disappunto, queste le parole precise. Gobbi e Zali riconoscono lo scivolone istituzionale. Un errore di forma, dicono. Non di sostanza. Giugno in Ticino si chiude con un grande ritorno: il caso Hospita. L’MpS presenta una lunga, lunghissima interrogazione e rende pubblico il famoso rapporto segreto a lungo negato dai vertici leghisti. Un altro dossier su cui i litri d’inchiostro non si contano più.