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Guida autonoma, come guideremo nel futuro?
Redazione
7 mesi fa
Il Consiglio federale ha posto in consultazione due ordinanze che pongono le basi per la guida autonoma. Quali i rischi e i benefici? Ne parliamo con il giornalista informatico Paolo Attivissimo.

Come sarà la guida del futuro? Recentemente il Consiglio federale ha posto in consultazione due ordinanze che creano le condizioni quadro per la guida autonoma. La consultazione è aperta fino al prossimo 2 febbraio. Per capire a cosa andiamo incontro, abbiamo interpellato Paolo Attivissimo, giornalista informatico.

Facciamo dapprima una distinzione: la guida autonoma è diversa dalla guida assistita?

“Esatto, sono due situazioni completamente diverse. Nella guida autonoma, chi è a bordo è puramente un passeggero, come lo è quando sale in ascensore. Nella guida assistita il conducente rimane responsabile della condotta del veicolo. Ci sono vari livelli che permettono di essere più o meno sganciati dal controllo continuo del veicolo, ma in ogni caso in conducente resta responsabile”.

Oggi ci sono delle versioni ibride, per esempio l’auto che frena automaticamente di fronte a un ostacolo oppure il volante che gira da solo. Siamo più verso la guida autonoma o ancora in un'epoca di guida assistita?

“Per ora siamo nel campo della guida assistita e questi sistemi sono semplicemente degli aiutanti. Mantengono per esempio il veicolo in corsia, leggendo le strisce; rallentano se rilevano che il veicolo che ci precede sta rallentando. In questo modo danno un supporto al conducente. È però importante ricordare che non consentono di fare quello che si vede spesso in alcuni video o film, dove si possono togliere le mani dal volante o leggersi il giornale. È assolutamente da evitare, le attuali norme della circolazione non consentono di togliere le mani dal volante, anche se alcuni sistemi tecnicamente lo consentirebbero”.

La messa in consultazione di queste due nuove ordinanze pone le basi per poter un giorno praticare questo tipo di guida in Svizzera?

“Esatto. Quello che si sta facendo adesso è definire le modalità attuative di condizioni quadro legali che sono state già definite nei mesi scorsi. Questo consente ai costruttori di avere un riferimento normativo per dire come posso vendere al pubblico un'auto che abbia questi servizi di assistenza. È importante ricordare che non si tratta semplicemente di comprare un oggetto, salire a bordo e farsi portare. Bisogna imparare come funzionano questi sistemi. La normativa prevede l’obbligo di educazione del nuovo utente. Attualmente questi oggetti sbagliano in maniera imprevedibile. Immaginiamo di avvicinarci ad un cantiere dove ci sono le strisce arancioni temporanee e improvvisamente l'auto non sa più cosa fare e ci dice ‘arrangiati, adesso tocca a te’. Dobbiamo essere sempre pronti ad intervenire. Alcuni paesi hanno già introdotto norme che consentono alcuni secondi di distacco delle mani dal volante, noi stiamo cominciando a muoverci in questa direzione.

In Svizzera c’è tuttavia già qualche progetto pilota. In Vallese, per esempio, Autopostale ha introdotto veicoli senza conducente nel trasporto pubblico. In Svizzera interna la Migros fa delle consegne con un’auto a guida autonoma. Vuol dire che siamo fuori legge visto che non ci sono ancora le basi legali?

“No, si tratta di sperimentazioni che hanno un'autorizzazione specifica. Quello che si sta facendo con le ordinanze è invece creare le basi per consentire la messa in commercio al pubblico generico di veicoli che possono essere utilizzati perlopiù sulle strade generali, per esempio in autostrada. Per ora i veicoli a guida autonoma sono autorizzati a circolare senza un conducente soltanto in percorsi ben delimitati. In futuro si vorrebbe arrivare ad una guida assistita o autonoma generalista, quindi capace di essere utilizzata su qualunque strada”.

Ti fideresti a salire su un bus che guida da solo, senza conducente, come avviene a Sion?

“Ho fatto parecchie sperimentazioni di questi sistemi di guida assistita su vari veicoli. Francamente per come sono fatti oggi temo sempre che ci sia il momento catastrofico di non funzionamento. Anche nel caso degli autobus vallesani, ci sono stati dei momenti in cui era sufficiente che un piccione si posasse di fronte al veicolo per bloccarlo. Finché questo avviene a 20 km/h in una piazza o zona di poco traffico, non c’è problema. Ma se avviene in autostrada ad alta velocità e l'automobile frena improvvisamente perché ritiene di aver trovato un pericolo, c’è il rischio che quello dietro di me mi tamponi, anche perché probabilmente non si aspetta che l'auto freni improvvisamente con la strada completamente libera. C’è quindi tutta una serie di nuove regole di comportamento e di anticipazione di quello che può sbagliare la guida assistita, che dobbiamo tutti imparare. Io la uso ma in modo molto limitato e controllato perché ho visto come ogni tanto sbaglia clamorosamente”.