Gli esami di maturità siano annullati o lasciati di competenza ai governi cantonali. È questo, in sintesi, quanto chiede la Gioventù Socialista Ticino che appoggia la decisione del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), di annullare gli esami maturità orali.

“Lo studio e l’apprendimento da casa richiedono delle condizioni necessarie: gli strumenti tecnici adatti, spazio, la possibilità di concentrarsi. Questo condizioni non sono assicurate equamente per gli allievi e le allieve”. E quindi, per non svantaggiare chi ha a casa non ha tutte le risorse per formarsi “è importante rendere gli esami di maturità facoltativi per non punire gli allievi e le allieve”Mercoledì il Consiglio federale prenderà una decisione: lasciare la possibilità ai governi cantonali di scegliere come e se organizzare gli esami di maturità, oppure rendere obbligatorio lo svolgimento degli esami scritti. Per questo motivo la Gioventù Socialista Svizzera ha dunque lanciato un’azione di protesta che coinvolge studenti e studentesse di tutti i cantoni.

E conclude: “Consideriamo che obbligare i e le maturande a fare gli esami di maturità, nonostante le condizioni critiche e diversamente complesse che tutti loro hanno vissuto nelle ultime settimane, sia una forma di discriminazione verso coloro che in modo particolare si sono trovati senza le risorse necessarie per prepararsi al meglio a tali esami”.

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