
Il prossimo 22 settembre i cittadini svizzeri saranno chiamati alle urne per votare sue due temi, ovvero sull’Iniziativa biodiversità e sulla Riforma della LPP. Tra mercoledì e oggi sono stati pubblicati i primi sondaggi di Tamedia e SSR. In entrambi i casi, l’Iniziativa biodiversità vede un 51% di favorevoli, mentre divergono di poco i contrari. A far invece discutere sono i risultati relativi alla Riforma della LPP, dove i due sondaggi divergono profondamente: se Tamedia vede un 33% di favorevoli e un 59% di contrari, quello della SSR di oggi vede il 49% di favorevoli e solo un 39% di contrari. Due sondaggi, quelli sulla Riforma, quindi speculari, ma come spiegare queste differenze? A Ticinonews ne abbiamo parlato con il politologo Nenad Stojanović.
Stojanović: “Ad aver influito sono state le previsioni sbagliate dell’AVS”
“Ci sono sostanzialmente due possibili spiegazioni: la prima riguarda la metodologia utilizzata, la seconda invece il periodo in cui sono stati condotti i sondaggi”, ci spiega Stojanović. Per quanto riguarda la metodologia, “ne sono state usate due differenti. La SSR utilizza un metodo più tradizionale, che comprende – oltre al sistema online – anche delle telefonate su telefoni fissi. Tamedia procede invece unicamente online”. Tuttavia, il secondo motivo per cui si sono verificate queste grosse differenze – quindi quello relativo al periodo – è il più importante. “Il sondaggio SSR è stato condotto tra il 29 luglio e il 12 agosto, quindi è iniziato prima del 6 agosto. Data in cui le previsioni della situazione finanziaria dell’AVS sono risultate sbagliate di oltre 4 miliardi. Una notizia che ha sicuramente avuto un impatto immediato sull’elettorato, perché un errore simile mina la fiducia nelle Istituzioni, anche se riguarda l’AVS e non il Secondo pilastro. Ma si tratta pur sempre del sistema pensionistico, motivo per cui l’elettore medio ha perso un po’ di fiducia. Il sondaggio Tamedia è stato invece condotto tra il 7 e l’8 agosto, quindi subito dopo l’annuncio delle prospettive inesatte dell’AVS. Non sorprende quindi che in questo caso i favorevoli siano soltanto un terzo, mentre quelli di SSR sono oltre il 50%”.