Ticino
Gender, Helvethica non ci sta: “La conferenza si farà altrove”
Redazione
un anno fa
Il partito intende proporre comunque l’evento che ha fatto tanto discutere in questi giorni. Non è dato al momento sapere dove e quando. Ambrosetti: “Difendiamo la libertà di opinione e di espressione”.

La polemica dentro la polemica. Annunciata a inizio settimana, poi annullata giovedì sera dopo le critiche sollevate in merito alla scelta dei relatori, la conferenza organizzata da HelvEthica e Amici della Costituzione sul tema del genere si farà. Non più al Lux, ma da un’altra parte. Parola della deputata Pia Ambrosetti. “Abbiamo deciso di fare un passo indietro perché il Lux ha ricevuto molte pressioni”, spiega Ambrosetti a Ticinonews. “Noi difendiamo la libertà di opinione e di espressione, che sono principi costituzionali”. La conferenza “si terrà ugualmente. Non sappiamo ancora dove e quando, perché è ancora tutto ‘caldo’, ma possiamo anche esigere che le autorità ci diano protezione”. E per quanto concerne i relatori “sicuramente ci sono altri personaggi che potremmo coinvolgere ma, sempre per il principio di libertà di espressione e di opinione, non capsico perché non possiamo invitare questi”.

“Non odiamo nessuno”

I relatori scelti per l’evento, lo ricordiamo, erano gli italiani Gianfranco Amato e Silvana De Mari, due personaggi entrambi profilati, come si evince dai loro blog. La seconda è stata anche condannata in cassazione per aver pronunciato frasi discriminatorie verso gli omosessuali. “Avremmo invitato tutte le parti alla calma e alla moderazione”, si era però giustificata HelvEthica. “Noi non odiamo nessuno e non siamo contro nessuno. Io ho sempre detto che per me, tra adulti consenzienti si può fare ciò che vuole. Non abbiamo nulla contro gli omosessuali”, precisa Ambrosetti, secondo cui “il problema sono i giovani, perché sono facilmente influenzabili e si trovano già in un’età di transizione. E poi c’è anche l’effetto mode”.

Un contesto caldo

Una serata organizzata sulla scia del dibattito nato dalle ormai celeberrime vignette dell’agenda scolastica. Ma forse sarebbe meglio parlare di contesa: tra chi ritiene che i temi dell’identità di genere e sessuale non vadano affrontati a scuola e chi ne plaude invece l’apertura; chi urla al complotto dell’ideologia gender, chi quest’ideologia la ritiene un’invenzione. È sufficiente aggiungere la politica e l’anno elettorale e la disputa è servita. In diversi comuni l’agenda non è più stata distribuita. Ieri sul Corriere del Ticino il direttore artistico della struttura Joel Fioroni aveva dichiarato: “Il Lux si è dissociato dai contenuti di quella serata. Siamo il bersaglio sbagliato”. “Noi abbiamo sempre garantito disponibilità a tutti, nel rispetto delle regole. Con il senno di poi, lo riconosco, è tutto più semplice”.