Salute
Garzoni: "La chiave della cura è in chi si ammala poco"
Redazione
13 ore fa
Il direttore sanitario della Clinica Moncucco spiega come si svolgerà il nuovo progetto di ricerca avviato in collaborazione con l'IRB e la rete di medici di famiglia. Obiettivo: sviluppare terapie mirate contro le forme più severe delle infezioni respiratorie comuni.

Sarà focalizzato sulla mononucleosi e sui virus respiratori più comuni e diffusi il nuovo studio che prenderà il via a breve frutto di una triplice alleanza: quella tra il Gruppo Ospedaliero Moncucco, la rete di medici di famiglia mediX Ticino e l'Istituto di Ricerca in Biomedicina. Un programma di ricerca che attingerà i partecipanti direttamente dagli studi medici per analizzare anche chi ha decorsi meno severi. "In ospedale arrivano i pazienti con le forme più gravi, quindi con sistemi immunitari che non riescono a contrastare i virus. Studiare la risposta immunitaria di chi li combatte più facilmente ci permetterà di compiere grossi passi avanti nella ricerca, sviluppando terapie mirate", spiega il direttore sanitario della Clinica Luganese Christian Garzoni.

Su quali virus si concentrerà la ricerca?

"I grossi punti dove faremo della ricerca saranno le infezioni respiratorie, quelle che comunemente si chiamano le influenze. Poi abbiamo un interesse particolare per la mononucleosi, la malattia che tipicamente colpisce gli adolescenti e che raramente porta in ospedale, ma che è frequente nella popolazione. Approfitto già per ringraziare i pazienti che parteciperanno: grazie ai meccanismi che poi verranno identificati, si potranno definire delle terapie mirate contro quel dato patogeno”.

Come si svolgerà il reclutamento?

"I medici della rete mediX Ticino vengono informati che abbiamo interesse a studiare la mononucleosi. In questo modo sanno che quando vedranno un giovane o una giovane con la mononucleosi, gli proporranno di partecipare al progetto. Se la persona è interessata, riceverà un flyer che spiega in cosa consiste lo studio e poi potrà telefonare all'unità di ricerca clinica della Clinica Moncucco. Gli spiegheranno cosa fare: dovrà venire a Moncucco a fare alcuni prelievi a distanza di vari mesi uno dall'altro e a dare alcune generalità”.

Quali sono i benefici a medio termine?

"Lo studio dell'influenza oggi mira a definire e cercare nuovi potenziali anticorpi da usare poi in caso di nuova pandemia. La ricerca spesso studia anche i meccanismi di replicazione del virus o i meccanismi che utilizzano i virus per non farsi vedere e nascondersi dal sistema immunitario. Questi sono un po’ gli aspetti che interessano attorno al virus della mononucleosi. È un virus molto particolare: quando una persona ce l'ha nel corpo, resta nel corpo e la persona ha una battaglia quotidiana col sistema immunitario che lo tiene controllato. Il virus però non sparisce. L'immunologia della mononucleosi è qualcosa di estremamente interessante e sarà tema di studio dell'IRB".

Quali progressi hanno portato gli studi durante il Covid?

"Il Covid è stato un periodo molto difficile durante il quale sono nate una serie di terapie mirate. Vi ricorderete gli anticorpi monoclonali, che sono degli anticorpi mirati contro una determinata proteina. Oggi stanno diventando lo standard per curare delle malattie difficili in medicina, come nel campo della reumatologia dei tumori, ma anche nel campo delle malattie infettive”.

Il Covid circola ancora?

"In questo momento dell'anno di Covid ce n'è poco, ne abbiamo avuto parecchio fino a verso Pasqua. Adesso sono veramente casi sporadici, tutti relativamente banali. Sono mesi che non vediamo pazienti fragili che finiscono in cure intensive".

Attualmente quali sono le principali sfide?

È stata una stagione normale. Ci sono stati virus respiratori che conosciamo (influenza, RSV), ci sono gli altri virus, come parainfluenza e così via. Ora si guarda un po’ con apprensione al virus influenzale che circola nei bovini negli Stati Uniti, che potrebbe essere un focolaio di partenza di una pandemia. Ci sarà poi una novità grossa nel prossimo inverno che ha già toccato in parte la Svizzera: è la prevenzione delle RSV. Arriverà un vaccino per le persone fragili contro le RSV perché può causare anche nelle persone adulte con problemi polmonari o nelle persone anziane delle crisi d'asma importanti. Il vaccino disponibile è già registrato in Europa e negli Stati Uniti. Purtroppo, le autorità svizzere hanno ancora in corso la valutazione della presa a carico del costo. Però sono fiducioso che per il prossimo autunno le cose dovrebbero essere regolate”.