Ticino
Gambarogno, il fuoco non è ancora domato
Immagine CdT/Gabriele Putzu
Immagine CdT/Gabriele Putzu
Lara Sargenti
3 anni fa
In montagna ci sono ancora 40-50 militi, coadiuvati dagli elicotteri, per spegnere l’incendio. Barenco: “Non è ancora considerato al 100% sotto controllo”. L’ex sindaco Domenighetti: “Ho visto fiamme alte 20-30 metri, c’era da avere paura”

Con un giorno di anticipo Fausto Domenighetti è potuto rientrare al suo domicilio di Indemini. L’ex sindaco del paese, che da domani sarà di nuovo accessibile ai residenti, ha aperto anzitempo l’ostello per accogliere i pompieri che ancora sono impegnati nelle operazioni di spegnimento e per offrire loro un piatto caldo. Sulle montagne del Gambarogno sono infatti mobilitati tra i 40 e i 50 pompieri, con il supporto dall’alto di quattro elicotteri privati e due Super Puma, per domare l’incendio, che nella giornata di oggi non è stato considerato sotto controllo dalle autorità.

C’è ancora presenza di fuoco
Dal bosco si sollevano ancora pennacchi di fumo, circoscritti in una zona di circa 200 ettari. “C’è ancora presenza di fuoco, principalmente in tre punti”, spiega il comandante dei pompieri di Bellinzona Samuele Barenco ai microfoni di Ticinonews. “Non si può ancora considerare sotto controllo al 100%. Ci sono ancora pericoli di sviluppo e propagazione. Ma tutte le operazioni fatte negli scorsi giorni hanno dato i loro frutti e le azioni che abbiamo messo in campo oggi stanno funzionando”. Difficile per ora dire quando l’emergenza terminerà. “Fino al momento in cui non avremo precipitazioni importanti, qualche fuocherello continuerà a bruciare. Il nostro intervento, anche se ridimensionato, sarà necessario”, sottolinea il comandante.

Il senso di impotenza di fronte alla tragedia
Un incendio di vaste proporzioni che chi lo ha vissuto da vicino non dimenticherà tanto presto. “Da domenica abbiamo vissuto una situazione di paura, in particolar modo martedì mattina quando c’è stato questo forte vento”, racconta ancora Domenighetti. “Ero salito verso le 5 del mattino da parte italiana e ho visto queste fiamme alte di 20-30 metri, alimentate dal forte vento. Tutta la montagna era illuminata”. L’attaccamento al piccolo paese, che Domenighetti ha amministrato per circa 30 anni e che fortunatamente è stato risparmiato dalle fiamme, è forte. Ma di fronte alla tragedia è rimasto un senso di impotenza. “Non si poteva fare niente, anche pensando a tutte le persone impegnate a spegnere il fuoco. Fortunatamente oggi, che è quasi tutto passato, il morale è come prima e si pensa ad andare avanti, trovando una soluzione un po’ per tutti”.

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