
La chiusura del la strada cantonale ai piedi del Lavinone in Val Colla ha portato una quarantina di persone a riunirsi pacificamente ieri sera alle 20:30 davanti allo sbarramento in segno di protesta. Il tratto di strada interessato – lo ricordiamo – è quello Bivio d’Insone-Scareglia, la cui chiusura è dovuta alle frane e all’instabilità strutturale che interessano il Ticino, Scareglia compresa. “Pur comprendendo la necessità di garantire la sicurezza pubblica, esprimiamo profonda preoccupazione per le conseguenze che tale misura avrà sulla comunità, specialmente in assenza di una pianificazione chiara sulle tempistiche e sulle soluzioni alternative da adottare”, scrive Manuela Petralli in una nota in cui viene sottolineato che “il nostro territorio si trova di fatto isolato, con gravi ripercussioni sulla mobilità, sulla vita quotidiana dei cittadini. Si sollecitano pertanto le autorità competenti a fornire indicazioni puntuali, trasparenti e tempestive, nonché a individuare con urgenza interventi risolutivi per il ripristino della strada”.
La chiusura
Come detto, a causa di nuovi movimenti del terreno provocati dalle piogge, il Cantone ha deciso di chiudere a tempo indeterminato, da mercoledì 14 maggio alle 21, la strada cantonale tra l’incrocio per Insone e Scareglia. La zona è interessata dalla frana del Lavinone, un versante instabile monitorato dal 2009 che interessa un'ampia area del versante destro della valle di Scareglia. I movimenti della frana mettono pertanto a rischio la stabilità del ponte e della strada, rendendo impossibile garantire la sicurezza. Scareglia resterà in ogni caso raggiungibile da Bogno e, per veicoli sotto le 12 tonnellate, da Maglio di Colla.