
Continuano a creare disagi le frane registrate nel Canton Ticino. L'ultima è quella "del Lavinone", che interessa un'ampia area del versante destro della valle di Scareglia. A causa delle piogge delle ultime settimane, "si sono verificati nuovi movimenti nel manufatto e sono in corso delle verifiche per determinare se la sicurezza di alcuni elementi portanti come gli ancoraggi, le spalle del ponte e i cigli della strada può essere ancora garantita", comunica il Dipartimento del territorio, specificando che "per motivi di sicurezza, a partire da mercoledì 14 maggio alle ore 21, dopo il passaggio dell’ultima corsa di autopostale, la strada cantonale Tesserete – Bogno – Cagiallo sarà chiusa al traffico a tempo indeterminato tra l’incrocio per Insone e Scareglia". Quest'ultima località "sarà raggiungibile da Bogno e, per i veicoli con peso complessivo inferiore a 12 t, dalla strada comunale da Maglio di Colla".
Una frana decennale
La strada cantonale Tesserete – Bogno – Cagiallo, nel tratto compreso tra l’incrocio per Insone, dopo Corticiasca, e Scareglia, "attraversa una zona instabile nota come 'frana del Lavinone'. Quest’ultima interessa un’ampia area del versante destro della valle di Scareglia", spiega il Cantone. "L’instabilità del Lavinone è causata da una frana a scivolamento lento, con una superficie di rottura molto profonda. Il movimento del versante era già attivo prima della costruzione della strada, avvenuta tra il 1950 e il 1960. Il principale fattore che alimenta il fenomeno sono le scarse qualità geotecniche della roccia e l’azione dell’acque che penetra in grande quantità nel sottosuolo fortemente fratturato e incrementando le deformazioni. Dal 2009 i movimenti franosi sono sottoposti a monitoraggio regolare. I dati raccolti indicano che il versante si sposta verso valle a una velocità media di 3-5 cm all’anno, con punte localizzate dove gli spostamenti risultano significativamente superiori".
Tra interventi di ancoraggio e sistema di monitoraggio
Nel 2018 "è stato attivato un sistema di monitoraggio continuo, collegato a un impianto di allarme, che consente la chiusura tempestiva della strada in caso di rilevamento di accelerazioni anomale. È stato osservato che, in occasione di lunghi periodi di pioggia prolungata o di forti temporali, la velocità degli spostamenti aumenta sensibilmente". Questi movimenti "generano un forte stress strutturale sulla strada, in particolare sul ponte situato nell’area attiva della frana. Per contrastare i progressivi cedimenti, già a partire dall’anno 2002, sono stati fatti numerosi interventi di ancoraggio e tentativi di stabilizzazione accompagnati da costanti lavori di ricarica della pavimentazione e ripristino dei cigli e delle barriere. Negli scorsi anni sono stati fatti anche degli studi geotecnici e sono state valutate delle possibili soluzioni per ripristinare la strada. Tutto questo ha permesso di mantenere agibile la carreggiata in sicurezza fino ad oggi, ma purtroppo non ci sono soluzioni tecnicamente valide e sostenibili, che permettano di stabilizzare il versante e i cedimenti".