
Una manifestante che è rimasta ferita durante la rioccupazione dell’ex Macello, avvenuta nell’ultima settimana di dicembre, presenterà una denuncia penale contro ignoti. Lo ha confermato a La Regione l’avvocata Immacolata Iglio Rezzonico che, oltre a rappresentare la signora, segue il caso del 36enne e della 33enne arrestati il 29 dicembre (poi rilasciati il giorno seguente), come pure le 11 persone fermate a seguito dei fatti. Stando a quanto raccontato dalla legale al quotidiano la donna, che si stava dirigendo verso gli agenti per chiedere loro di non caricare i ragazzi, è stata spinta in modo violento da un poliziotto e cadendo ha battuto la testa, perdendo la coscienza. La signora, sui 50 anni, si è successivamente recata al pronto soccorso, dove le è stato diagnosticato un trauma cranico. Non sarebbe l’unico caso in cui una manifestante è rimasta ferita. L’avvocato sta raccogliendo segnalazioni di altre persone che lamentano di essere state strattonate o spintonate, oltre che essere state colpite da spray al pepe e proiettili di gomma sparati dalla polizia durante la notte dello sgombero. Nel comunicato diramato dalla polizia cantonale si parlava unicamente di un poliziotto ferito, ma non di altre persone.
La legale contesta inoltre le modalità con cui si sono svolti gli interrogatori nei confronti degli altri fermati e si è rivolta alla Corte dei reclami penali. “A mio avviso ci sono state delle sproporzioni nelle richieste fatte rispetto ai reati contestati”, ha detto Iglio Rezzonico al giornale.
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