
La vicenda giudiziaria sul contagio da epatite C di tre pazienti avvenuto al Civico di Lugano nel 2013 non è finita. L’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) ha infatti inoltrato ricorso contro la seconda condanna per lesioni colpose gravi per aver violato la norma che impone che ogni operatore preposto a incarichi di rilievo devono essere rintracciabili. Secondo quanto riporta La Regione il caso tornerà davanti alla Corte di appello e revisione penale, che dovrà convocare le parti per un quarto giudizio (la vicenda era dapprima approdata in Pretura penale, poi alla Corte di appello, di nuovo in Pretura e ora ancora in appello).
Sei anni e mezzo fa, ricordiamo, un operatore sanitario ha iniettato un liquido nelle vene di un paziente affetto da epatite C e, senza curarsi di cambiare il flaconcino, ha contragiato i successivi tre pazienti. L’ospedale non aveva saputo fornire il nome del tecnico responsabile del grave sbaglio. Nel frattempo, fa sapere il giornale sopracenerino, i tre pazienti contagiati stanno meglio anche se sono costretti a cure continuative e attendono dei risarcimenti.
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