
La nuova emergenza migratoria sta bussando ai confini svizzeri. Dopo essersi detto disponibile a fornire un centinaio di posti letto, il Dipartimento della sanità e socialità (DSS) ha identificato nella Perfetta di Arzo un centro provvisorio per i migranti non-ucraini, che aiuterà a sgravare i centri federali. Ma la situazione in tutto il Paese è al limite del sovraccarico: a Chiasso sono già ospitate 600 persone.
La Perfetta
La struttura è passata sotto la gestione della Croce Rossa e starebbe già accogliendo i primi richiedenti l’asilo. Quanti e da quando, sono informazioni che al momento non abbiamo, ma la presa di contatto fra Cantone e autorità comunale è avvenuta la settimana scorsa. Ticinonews ne ha parlato con la municipale di Chiasso Sonia Colombo-Regazzoni. “Sulla base dell’ottima esperienza che abbiamo fatto con l’emergenza ucraina, il Municipio di Chiasso ha aderito a questa richiesta visto che non c’erano mai state lamentele di questo genere e l’operazione era stata gestita benissimo dalla Protezione Civile”. Per questo motivo questa richiesta “non ci è giunta dal Dipartimento delle istituzioni, ma da quello della sanità e socialità”. Le chiavi della Perfetta, riconsegnate dalla protezione civile in settembre dopo la fine dell’emergenza legata ai profughi ucraini, sono passate nelle mani del DSS per la gestione dei richiedenti l’asilo provenienti da Afghanistan, Siria e Turchia. Per quanto riguarda i tempi “sono strettissimi”, mentre per quanto riguarda la richiesta “questa è stata concessa per tre mesi, gli alloggi invece sono per 74 persone”.
Problema sovraffollamento
La designazione della Perfetta, struttura di proprietà di Chiasso ma situata a Mendrisio, ha portato a due interrogazioni, una al Municipio del capoluogo l’altra indirizzata al Consiglio di Stato, dove i primi firmatari i leghisti sono stati Alessio Allio e Massimiliano Robbiani, che hanno chiesto ragguagli sulla decisione e più in generale sulla situazione dei profughi in Ticino. In tutta la Svizzera la Segreteria di Stato della migrazione è confrontata con il problema di un sovraffollamento dei Centri federali, e Chiasso non fa eccezione. “Erano stati allocati 350 posti per Chiasso e il futuro Pasture”, spiega sempre Colombo Regazzoni, “ma ad oggi siamo a 600 persone alloggiate in quanto 200 alloggiano anche al PAF (punto di affluenza)”. Punto che doveva però servire, di base, come punto di affluenza e d’appoggio per 36 ore per poi poter smistare le persone, “ma attualmente viene utilizzato come alloggio”.
Ex-magazzini FFS
Il PAF era stato attivato nel 2016, ma è stato poco utilizzato dalla SEM. Situato negli ex-magazzini FFS alla stazione, durante la pandemia era servito per diluire la concentrazione degli alloggi ed oggi è tornato a riempirsi. Una situazione delicata se non critica? “Siamo vicini alla criticità, poi speriamo che con l’inverno la cosa vada calando ma le prospettive non sono queste”. Infatti i dati sull’asilo pubblicati oggi dalla SEM e relativi al mese di ottobre parlano di un aumento delle domande d’asilo del 19.7% rispetto a settembre, 1707 in più rispetto all’ottobre 2021. Un aumento delle richieste che sta sollecitando gli uffici della segreteria di Stato: sono poco meno di 9500 i casi in giacenza.