Ticino
Echinacea: “Si sono tratte le conclusioni sbagliate”
Marco Jäggli
4 anni fa
Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini non condivide l’entusiasmo popolare sulla possibile efficacia di questa pianta sul coronavirus: “Siamo ancora lontani”

È di ieri la notizia che un prodotto svizzero a base di echinacea ha dimostrato la sua efficacia contro il coronavirus nei test in vitro. Il fatto ha portato una vera e propria corsa al prodotto, anche in Ticino. Già nella giornata di ieri però erano sorti dei dubbi sull’effettiva efficacia del preparato al di fuori dell’ambiente di laboratorio, ovvero su soggetti malati. Per fugare questi dubbi, Teleticino ha intervistato il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, che ha parlato anche dell’efficacia dei cosiddetti “rimedi della nonna” sulle malattie, in particolare l’influenza stagionale.

Tutti pazzi per l’echinacea, ma serve davvero a lottare contro il coronavirus?
“Ieri ero in Svizzera interna e a leggere i titoli, quando si legge ‘medicamento svizzero efficace contro il coronavirus’ uno non può che dissentire da una cosa del genere. Non si può dare una notizia di questo tipo, dopo aver fatto alcuni studi su cellule in laboratorio. I prodotti a base di echinacea sono omologati come aiutanti del sistema immunitario e vanno bene per quello. Punto. Se un giorno un estratto di questo fiore o da qualche altra pianta sarà efficace contro il Covid-19 tanto meglio, ma siamo ancora lontani”.

Quando ci sono queste scoperte si citano i nomi di pubblicazioni o laboratori con una certa reputazione. In questo caso, il laboratorio Spiez è comunque un laboratorio serio...
“Nessuno dice che questa ricerca non sia stata condotta seriamente o pubblicata, il fatto è che sono state tratte delle conclusioni sbagliate. Salvo errori, ieri sera l’autore principale di questo articolo ha detto “ci siamo limitati a fare valutazioni in provetta, in laboratorio, se poi questo sarà in qualche modo replicabile nell’organismo umano non possiamo dirlo assolutamente’. Per trarre queste conclusioni bisogna provare il medicamento su dei malati”

Ma allora dato che tanti se la sono procurati, ci sono controindicazioni?
“Come ho detto serve a rafforzare il sistema immunitario, siamo di fronte alla stagione dell’influenza, quindi è un prodotto da prendere adesso per prevenire i malanni dell’inverno. Male non fa però non ci si deve nemmeno illudere che abbiamo fatto qualcosa di positivo contro il coronavirus per cui non bisogna abbandonare le precauzioni come distanze, igiene, mascherine, eccetera. Altrimenti non va bene”.

Durante l’influenza spagnola, nel 1917, le pubblicità consigliavano come rimedio la birra o il cognac. Siamo sullo stesso livello?
“Riguardo all’echinacea il problema non è lo studio ma come è stata divulgata la notizia. Ma in questi mesi se ne sono viste non poche, passando dalla vitamina C fino a medicamenti in cui la stessa medicina ufficiale credeva e che poi si sono rivelate inefficaci. Purtroppo, i momenti di crisi sono anche momenti in cui vendere prodotti che altrimenti non si venderebbero mai”.

Le farmacie possono alzare il prezzo del prodotto come accaduto per le mascherine?
“Da un punto di vista legale sì, perché il prezzo è frutto di una libera contrattazione, per cui tocca al cliente dire ‘questo prodotto non te lo pago più’”.

E per quanto riguarda altri rimedi della nonna, come latte e miele per la tosse o lo zenzero per la nausea?
“Dipende dai rimedi, io per esempio uso spesso latte e miele per la tosse. Sullo zenzero non so dire, ma ritengo sia possibile aiuti. In generale però non è perché un prodotto è naturale che è privo di effetti collaterali. Non dimentichiamoci che i veleni più potenti li troviamo in natura, quindi bisogna sempre fare molta attenzione, anche nel caso di medicamenti a base di piante che possono avere controindicazioni anche gravi”.

Naturale quindi non vuol dire innocuo...
“Assolutamente no, faccio un esempio: l’iperico, l’erba di San Giovanni che si usa anche per lievi depressioni come automedicazione, ha almeno un grosso problema, interagisce con la pillola contraccettiva, che non funziona più, con il risultato di una possibile gravidanza indesiderata. Occorre informarsi bene”.

Per ulteriori informazioni sul vaccino influenzale, sull’effetto del distanziamento sociale sulla diffusione dell’influenza e sulle mascherine, guardate l’intervista completa di TicinoNews su Teleticino.

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