Una volta conclusi sia il percorso alla scuola media sia l'apprendistato, i giovani e le giovani ticinesi sono sempre più interessati a proseguire gli studi. Questo interesse è stato riscontrato e confermato nei risultati dei sondaggi annuali presentati dal DECS che rilevano i progetti dei e delle giovani confrontati con questi due momenti importanti. La fine della scuola media e la conclusione della formazione professionale di base – proprio due di quegli importanti momenti di transizione in cui le scelte vengono effettuate – sono come detto stati al centro della tradizionale conferenza stampa di metà luglio, tenutasi oggi a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona.
Carobbio: "Fondamentale offrire un'ampia visione delle opportunità esistenti"
“Le scelte vanno preparate accuratamente, ben ponderate e infine effettuate nel modo più consapevole possibile. Favorire le “transizioni” durante la formazione e garantire l’inserimento e la permanenza nel mondo del lavoro è uno degli obiettivi prioritari del Programma di legislatura 2023-2027 stesso” ha dichiarato la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti direttrice del DECS. “Un grande lavoro è stato fatto – e proseguirà – affinché allievi e allieve, come pure apprendisti e apprendiste, possano avere tempestivamente una visione ampia delle opportunità esistenti, così da poter poi scegliere in maniera pienamente consapevole ciò che più interessa loro. Una visione che sia libera pure dai molti stereotipi di genere ancora esistenti; il Piano d’azione per le pari opportunità 2024-2027, recentemente adottato dal Consiglio di Stato, intende tra le altre cose contribuire proprio a questo”. Ecco allora il valore dell’accompagnamento, dell’orientamento, ha aggiunto la direttrice del DECS, “che sono determinanti non solo nella prima scelta dopo le scuole medie, ma anche nei successivi momenti di transizione, sia verso formazioni terziarie e continue, sia nei cambiamenti di percorso e nei ri-orientamenti”.
Sforzi in atto per valorizzare l'apprendistato
Marina Carobbio Guscetti ha quindi citato gli sforzi in atto per rafforzare e valorizzare l’apprendistato. “Sin dal mio arrivo al DECS ho voluto richiamare l’attenzione sul valore della formazione professionale, non ancora sufficientemente considerata ma di notevole importanza per la società, e oggigiorno dagli innumerevoli sbocchi, pure verso formazioni ulteriori”. Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport sta investendo sull’informazione, sta lavorando per accrescere le occasioni affinché i e le giovani e le loro famiglie possano esplorare le opportunità esistenti. “Lo stiamo ad esempio facendo attraverso il consolidamento del progetto Millestrade, la fiera diffusa su tutto il territorio cantonale per far conoscere i mestieri ad allievi e allieve e alle loro famiglie, recentemente prolungato dal Consiglio di Stato sino a fine 2027. Oppure attraverso nuovi eventi quali l’OrientExpress, un’intera settimana durante la quale allievi e allieve di terza media possono entrare in contatto diretto con aziende del territorio”. Ha aggiunto Carobbio Guscetti: “Nell’ambito dell’investimento in atto a favore della formazione professionale e in particolare della formazione duale – che quest’anno sembra riscontrare un interesse accresciuto – il DECS sta moltiplicando gli sforzi per promuovere in modo coordinato sia la domanda di giovani e adulti, sia l’offerta di posti di apprendistato nelle aziende. Solo così può infatti esserci uno sviluppo coerente e sostenibile del settore. Le aziende formatrici giocano in effetti a loro volta un ruolo di fondamentale importanza, oltre che di grande responsabilità. Anche sulla formazione dei formatori e delle formatrici aziendali vogliamo investire, assieme alle aziende stesse”. La direttrice del DECS ha poi voluto richiamare l’attenzione sul tema delle risorse: “Se vogliamo una formazione professionale di qualità, le risorse a disposizione devono essere garantite. Già a livello di orientamento scolastico e professionale. La richiesta di consulenze, di accompagnamento è infatti, come si evince dai dati, in crescita. Riflessioni sulla dotazione dell’UOSP sono in atto, su impulso tra l’altro anche del Gran Consiglio”.
6'478 consulenze in questo anno scolastico
Nelle scuole medie, l’attività degli orientatori e delle orientatrici è stata intensa, sia con gli allievi e le allieve che con i genitori. Massimo Genasci-Borgna, capo dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (UOSP), ha illustrato quanto svolto. Nel corso dell’anno scolastico appena conclusosi sono state offerte ben 6’478 consulenze agli allievi e alle allieve di terza e quarta media (con un incremento di 152 consulenze rispetto al 2022/2023). Le consulenze proseguiranno anche durante il periodo estivo per supportare i giovani e le giovani nella realizzazione del loro progetto formativo. Genasci-Borgna ha evidenziato quindi l’importanza degli stage, considerati un’esperienza cruciale per compiere scelte consapevoli, stage che si sono moltiplicati in maniera importante nei mesi scorsi. Oltre alla tradizionale giornata dedicata agli allievi e alle allieve delle terze medie “Una finestra sul mondo delle professioni”, quest’anno sono stati effettuati 3’207 stage di orientamento, 382 in più rispetto al 2022/2023. Questo significativo incremento è stato possibile grazie all’impegno dei e delle giovani e delle loro famiglie, delle aziende ospitanti, nonché al sostegno degli orientatori e delle orientatrici, del corpo docente e di altre figure di supporto. In tutte le sedi di scuola media del Cantone sono inoltre stati organizzati più di 540 incontri in classe con gli allievi e le allieve di terza e quarta, durante i quali sono state presentate le numerose opportunità formative disponibili dopo la scuola dell’obbligo, i potenziali sviluppi di carriera e il percorso verso una scelta consapevole. Non sono mancate le serate informative per i genitori, per un totale di 70 incontri. In questi momenti di approfondimento particolare attenzione è stata dedicata alla permeabilità del sistema formativo svizzero e al ruolo di accompagnamento svolto nelle scuole medie e dalle famiglie stesse. Da segnalare che la primavera scorsa, nell’ambito del progetto Millestrade – che offre attività durante l’intero corso dell’anno – l’UOSP ha proposto per la prima volta, a titolo pilota nel Luganese, "OrientExpress, in viaggio verso la scelta", evento voluto per favorire l’esplorazione delle opportunità offerte dalla formazione professionale, al quale hanno partecipato oltre 1’200 allievi e allieve di terza media e svariate aziende formatrici.
Il 50% è interessato a una formazione professionale
Massimo Genasci-Borgna ha poi presentato i risultati dell’indagine annuale sulle intenzioni di scelta condotta tra gli allievi e le allieve di quarta media nel maggio scorso. I dati rivelano che circa il 50% dei e delle giovani ha espresso una preferenza per una formazione professionale, con una crescita in particolare dell’apprendistato duale in azienda, prospettiva auspicata dal 31% degli allievi (28% nello stesso periodo del 2023). Si registra nel contempo una leggera flessione delle intenzioni relative alle scuole professionali a tempo pieno, con un 19% (rispetto al 21% del 2023), e delle scuole medie superiori, con un 42% (rispetto al 44% del 2023). Stabilità per la percentuale di coloro che intendono optare per una Scuola specializzata: 3%. Le altre soluzioni formative sono previste dal 5% delle persone interpellate (corsi preparatori alla formazione professionale, ripetizioni…) La situazione si evolverà nel corso dell’estate: i dati definitivi saranno presentati a novembre, al termine della campagna di collocamento. La scelta dopo la scuola media non è sempre definitiva. Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, ha spiegato come coloro che escono dalla scuola media rappresentino circa il 40% dei e delle 3’600 giovani che inizieranno una formazione professionale di base in una scuola professionale a tempo pieno o in modalità duale; il 60% proviene da altri percorsi o da un ri-orientamento (da licei, Scuola cantonale di commercio, scuole professionali a tempo pieno, misure di sostegno alla transizione…).
Contratti apprendisti 2023/24
Oscar Gonzalez ha fornito i risultati intermedi della campagna di collocamento in apprendistato per l’anno scolastico 2023/2024. A inizio luglio erano stati stipulati 825 nuovi contratti, in linea rispetto allo stesso periodo del 2023. Nell’applicazione mobile BIZ App e su www.orientamento.ch, sempre al 1° luglio, erano ancora disponibili 657 posti di tirocinio. La sfida di riuscire a collocare al meglio tutti i e tutte le giovani che intendono iniziare un apprendistato al termine della scuola media o dopo un ri-orientamento della scelta durante la formazione post-obbligatoria e, rispettivamente, di occupare i posti di apprendistato offerti dalle aziende, è ancora aperta. La Città dei mestieri della Svizzera italiana (CDMSI) è a disposizione dei e delle giovani che ancora non hanno trovato un posto di tirocinio per fornire contatti utili a sostegno della ricerca. Le aziende interessate a formare possono anch’esse rivolgersi alla CDMSI oppure contattare il numero verde 0800 606 607 per ottenere informazioni sulla procedura di autorizzazione. Gli allievi e le allieve che hanno terminato la scuola media e sono ancora alla ricerca di un posto sono invitati/e a restare in contatto con l’orientatore o l’orientatrice di sede. Anche quest’anno, da lunedì 15 luglio, gli altri giovani e le altre giovani minorenni residenti che non hanno ancora trovato un posto di apprendistato potranno chiedere un sostegno direttamente al Gruppo operativo di collocamento a tirocinio (GOCT).
A giugno il 41% aveva già trovato lavoro
Angela Cattaneo, collaboratrice dell’Ufficio della formazione continua e dell’innovazione, ha dal canto suo illustrato i contenuti dell’inchiesta che da 18 anni a questa parte rileva le intenzioni degli apprendisti e delle apprendiste che si apprestano a sostenere l’esame finale di qualificazione per ottenere un attestato federale di capacità (AFC) o un certificato di formazione pratica (CFP). I risultati raccolti tra aprile e giugno tramite questionario, cui ha risposto un quarto dei futuri professionisti e delle future professioniste, mostrano svariati elementi di interesse. Ad anno scolastico quasi concluso, il 41% di loro afferma di avere già un lavoro garantito. Il 29% ha intenzione di proseguire gli studi (la maggior parte di queste persone intende continuare a livello terziario in una Scuola universitaria professionale (SUP) o in una Scuola specializzata superiore (SSS)). Il 14% è attivamente alla ricerca di un posto di lavoro (i 2/3 di loro sono in attesa di una risposta). Il 16% dichiara infine di non essersi ancora attivato: perché aspetta i risultati degli esami (38% di loro), perché vuole più tempo per informarsi sulle diverse possibilità formative (22%), ma anche poiché intende completare la scuola reclute (15%), prendersi una pausa (13%) o altro ancora. Tra coloro che hanno la garanzia di un posto di lavoro, l’89% l’ha trovato nella professione appresa e il 73% sarà assunto dalla ditta in cui è stato/a formato/a, a conferma dell’interesse concreto da parte delle ditte formatrici nel formare persone da poi assumere.
Forte interesse anche nelle competenze linguistiche
Dall’indagine emerge nuovamente il desiderio dei e delle giovani di rafforzare le proprie competenze linguistiche con soggiorni o stage di lunga durata in altri cantoni o all’estero (sebbene una maggioranza desideri rimanere in Svizzera). Ciò conferma l’interesse e l’importanza professionale che essi attribuiscono alle lingue. Tra gli idiomi che vorrebbero approfondire spicca il tedesco (50,5%), seguito dal francese (11,5%) e dall’inglese (11%). Infine, nel periodo dei 18 anni relativo all’indagine, si registra una chiara tendenza dei e delle giovani a voler continuare gli studi (dal 10% del 2007 all’attuale 29%), a conferma del fatto che l’ampliamento dell’offerta formativa, in particolare l’introduzione di più tipologie di diploma di maturità professionale, sta incoraggiando i e le giovani a “non fermarsi”. Ciò può in parte spiegare la diminuzione nel corso degli anni del numero di coloro che dichiarano di essere attivamente alla ricerca di un lavoro e di coloro che dichiarano di non essersi ancora attivati.