
"Rainbow, fallimento con paracadute?" È il titolo dell'articolo pubblicato da areaonline, secondo cui il fallimento della ditta di sicurezza Rainbow, comunicato ai dipendenti il 30 aprile, sarebbe un tentativo di "annullare i debiti e ripartire con una nuova azienda, ovvero la Fasp Security". Nel dettaglio, il portale spiega come "non ci sia nulla di strano in tutto questo, se non fosse che la signora a capo di quest'ultima azienda sia la moglie del titolare della società che dichiarato fallimento". Speculazioni che non sono piaciute alla diretta interessata, che oggi ha preso posizione sull'argomento.
"Non siamo una società creata ad arte per secondi fini"
Fasp Security, viene spiegato nella nota, "è una società fondata nel 1995" e non una ditta "creata ad arte per secondi fini. In nessun caso Fasp potrebbe essere la soluzione per l'ormai fallita società di sicurezza o potrebbe fungere da salvagente". Non solo, perché viene anche definita "grave, infondata e calunniosa" l'affermazione scritta da areaonline, secondo cui "l'intenzione dei titolare della Rainbow sia di annullare i debiti e ripartire da zero con Fasp".
"È escluso che Fasp riprenda le attività di Rainbow"
Fasp, si legge, "non ha clienti con prestazioni legate a servizi di sicurezza, sorveglianza, traffico, centrale d’allarme ecc...". L'azienda "non ha collaboratori alle sue dipendenze e intende svolgere unicamente attività limitate al campo della Consulenza e della Formazione. Anche per questo è quindi escluso che Fasp riprenda delle attività della società che ha dichiarato fallimento. È quindi contestato, siccome scorretto e infondato, il tentativo di voler collegare il fallimento della Rainbow alla società Fasp".