
Don Donatien Mbaihornom era un 39enne del Ciad in vacanza in Ticino. Non un turista qualunque, era un prete della diocesi di Doba trasferitosi a Roma per studiare pedagogia, ma visto che in estate non poteva permettersi di tornare a casa, ha trascorso le vacanze alle nostre latitudini e durante le sue ferie dava anche messa. “È arrivato come prete-studente a Roma da un altro continente, è venuto in vacanza a Losone dove celebrava le messe e aiutava il nostro parroco”, ha spiegato a Ticinonews Silvano Beretta, presidente del Consiglio parrocchiale di Losone. “Dal suo arrivo si è subito mostrato gentile e cordiale e disponibile. Ha legato molto anche con alcuni parrocchiani, in diversi lo avevano invitato a pranzo o a cena perché era un prete ben voluto.”
L’ultima messa e la tragedia
Lo scorso 16 settembre, alle 10, alla residenza anziani “Ai noci” di Losone c’era la messa e quel giorno fu data da Don Donatien. Al termine della celebrazione comunicò ai fedeli che sarebbe rientrato a Roma e loro, alla notizia, risposero con un applauso. Due giorni dopo, il 18 settembre, il rientro verso la capitale italiana si è interrotto a Milano. Alla stazione centrale si sono perse le tracce dell’uomo che, stando alle informazioni raccolte finora, avrebbe trascorso una notte in albergo. Ma poi è scomparso. I suoi bagagli sono stati trovati davanti ad un palazzo meneghino e 10 giorni dopo la tragica scoperta del suo corpo senza vita nascosto da alcuni alberi all’esterno del cimitero di Cormano: la cintura stretta al collo e il cadavere lì da almeno qualche giorno, oltre ad alcuni altri dettagli non chiari, hanno destato la curiosità dei media italiani. Gli inquirenti milanesi, però, propendono per il gesto estremo.
La solidarietà ticinese
Una tragedia che ha commosso la comunità della parrocchia di Losone, la quale ha deciso di attivarsi, avviando una raccolta fondi. “Quando siamo venuti a conoscenza di questo triste fatto ci siamo subito attivati e abbiamo cercato di individuare quali fossero le soluzioni migliori o gli aiuti che potevano dare per la famiglia e per il rimpatrio della salma”, ha detto Beretta. “Possiamo capire che perdere un proprio caro in un altro continente non sia semplice, ed anche difficoltoso sia per il recupero della salma sia per la famiglia che contava su di lui per il prosieguo della loro vita. Era una fonte di entrata che mancherà.”
Le “vacanze” ticinesi dei parroci
“Questi studenti di solito in estate, visto che il costo di rientro è alto e le vacanze sono limitate per 2-3 settimane, rimangono a disposizione delle parrocchie e sono in diversi che vengono nelle parrocchie ticinesi a fare questi servizi, vacanza-lavoro.”