Valle Maggia
Delitto di Aurigeno, cosa sappiamo
© Rescue Media
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Redazione
un anno fa
Dalle minacce precedenti all’omicidio all’ipotesi della vendetta per gelosia: ecco tutte le informazioni di cui disponiamo al momento.

Ha scosso tutto il cantone il fatto di sangue avvenuto nelle prime ore di questo pomeriggio nel Comune di Maggia, ad Aurigeno, dove un 42enne cittadino svizzero domiciliato nel Locarnese è entrato all’interno del Centro Scolastico Ronchini e ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro il custode dell’istituto, un 41enne cittadino svizzero domiciliato in Vallemaggia. Nonostante i tentativi di rianimazione, il bidello è deceduto a causa delle gravi ferite riportate, mentre il suo assalitore, fuggito a bordo di un’auto, è stato fermato attorno alle 14.30 in un supermercato di Losone. Ma cosa ha portato al tragico evento di oggi?

Le minacce precedenti all’omicidio

Negli scorsi mesi l’assalitore aveva già minacciato la vittima, che aveva dovuto allertare la polizia. Da qui è scaturita un’inchiesta di cui non consociamo l’esito. Queste intimidazioni erano avvenute a scuola, dove il custode aveva il suo appartamento, al di fuori dell’orario scolastico. Non solo: lo sparatore, stando a nostre informazioni, aveva espresso velate minacce nelle scorse settimane sui social network.

Sullo sfondo del dramma la gelosia

Sullo sfondo del dramma ci sarebbe una vendetta per gelosia: sempre in base a ciò che sappiamo, la vittima intratteneva una relazione con una persona che era l'ex compagna dell'assalitore. Questo, in sintesi, il contorno della drammatica vicenda. Spetterà ora all'inchiesta coordinata dal Procuratore pubblico Roberto Ruggeri fare definitivamente luce sui fatti.

La scomparsa dell’ex compagna

L'uomo deceduto oggi aveva subìto un grave lutto due anni fa: la sua ex compagna era stata infatti accoltellata a morte a Emmenbrücke, nel canton Lucerna.

Cosa succederà adesso?

Come è noto, domani le allieve e gli allievi dell’istituto saranno accolti regolarmente dal docente e sarà attivato un supporto affinché sia possibile accogliere i vissuti e le emozioni suscitate da quanto accaduto. Secondo nostre informazioni, alcuni alunni avrebbero purtroppo assistito al drammatico evento. A tal proposito, tuttavia, il portavoce della Polizia cantonale Renato Pizolli ci ha detto che “non sono stati ancora identificati bambini che erano presenti al momento del fatto. Le informazioni di cui disponiamo al momento dicono che la vicenda è accaduta sul sedime scolastico, ma in una zona dove non erano in azione delle attività”.