Ticino
Dalle ARP a nuove Preture di protezione
Norman Gobbi, direttore del DI © CdT/ Chiara Zocchetti
Norman Gobbi, direttore del DI © CdT/ Chiara Zocchetti
Lara Sargenti
3 anni fa
Il DI avvia oggi la consultazione sulla riorganizzazione delle Autorità di protezione, che prevede il passaggio delle competenze dai Comuni al Cantone

Il Consiglio di Stato ha autorizzato il Dipartimento delle istituzioni a porre in consultazione il Messaggio di aggiornamento relativo alla riorganizzazione delle Autorità di protezione (ARP), il quale prevede l’istituzione di una nuova Autorità giudiziaria specializzata nel diritto di protezione: le nuove Preture di protezione. Questa riorganizzazione rappresenta un tassello essenziale nella riforma della Giustizia cantonale. La procedura di consultazione, interamente in forma digitale, sarà aperta fino al 31 marzo 2021 e coinvolgerà circa 200 attori interessati dalla riorganizzazione (partiti, gruppi e movimenti politici presenti in Gran Consiglio, Comuni, Autorità giudiziarie, Autorità amministrative, Ordini, Associazioni ed enti, ecc.).

Cosa prevede il nuovo modello organizzativo
In Ticino vi sono attualmente 16 Autorità regionali di protezione presenti sul territorio – evoluzione delle Delegazioni tutorie comunali e delle Commissioni tutorie regionali – di natura amministrativa e con un’organizzazione comunale-intercomunale. La riorganizzazione oggetto del progetto prevede come detto l’istituzione di nuove Preture di protezione. Il nuovo modello organizzativo si basa sulla “cantonalizzazione” delle Autorità di protezione, con il passaggio delle competenze sul loro funzionamento dai Comuni al Cantone, e sulla “giudiziarizzazione” del sistema mediante una nuova Autorità giudiziaria. L’indirizzo proposto, si legge nella nota stampa del DI, “permette di meglio ossequiare il vincolo di specializzazione dell’Autorità di protezione sancito dal diritto federale, per il quale l’Autorità deve disporre di competenze interdisciplinari in altri ambiti oltre al diritto quali ad esempio il lavoro sociale, la psicologia o la pedagogia e il campo medico”. La riorganizzazione proposta mira quindi a “migliorare il funzionamento dell’Autorità chiamata a giudicare in questo settore sensibile e delicato della nostra società”.

Se c’è l’ok del Parlamento, la parola passa ai cittadini
L’istituzione delle nuove Preture di protezione presenti sull’intero territorio cantonale è sancita nella Costituzione cantonale e nella Legge sull’organizzazione giudiziaria. Le modifiche costituzionali, se la riforma troverà l’approvazione da parte del Gran Consiglio, dovranno quindi essere avallate in votazione popolare.

Un onere supplementare per il Cantone di 13,4 milioni
In termini di risorse umane, la nuova Autorità giudiziaria sarà composta da circa 90 unità di lavoro a tempo pieno, presenti in varie sedi e sottosedi collocate sul territorio, di modo da garantire la prossimità. Dal punto di vista finanziario, l’onere netto supplementare a carico del Cantone è stimato in 13.4 milioni di franchi. L’importo è contemplato nella riforma “Ticino 2020”, nell’ottica della sua neutralizzazione nel computo globale dell’onere finanziario tra i due livelli istituzionali.

Se approvate, le Preture di protezione potranno vedere la luce nel 2024
Riguardo alle tempistiche di entrata in funzione della nuova Autorità giudiziaria, tenuto conto del superamento delle varie tappe istituzionali e dell’ampia portata della riforma, si stima che le Preture di protezione potrebbero entrare in vigore nel 2024.

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